Presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia nella sezione Controcampo Italiano (sezione competitiva che vuole offrire una panoramica sulle tendenza del cinema contemporaneo di casa nostra), "Into Paradiso" di Paola Randi è una commedia scritta e girata con garbo e vivacità che ha il proprio punto di forza nella splendida sintonia comica dei protagonisti.
Il film è stato proiettato sabato 26 febbraio al Cinema Margherita di Cupra Marittima: la regista, che avrebbe dovuto essere presente in sala, è stata bloccata a casa dall'influenza ma ha incontrato virtualmente il pubblico grazie a un collegamento video via Skype.

«Da tempo avevo voglia di girare un film sull'Italia multiculturale» ha raccontato Paola Randi agli spettatori del Cinema Margherita «Un giorno, mentre mi trovavo a Napoli a trovare un'amica, ho visto in Piazza Dante un gruppo di ragazzini napoletani impegnati a tirar calci a una pallina mentre, pochi metri più in là, elegantissimi ragazzini srilankesi giocavano a cricket. Un'immagine bella e molto forte, ho capito che dovevo partire da lì, scoprendo poi che le comunità srilankesi in Italia sono molto radicate e ben organizzate».

È nata così la storia di Alfonso (Gianfelice Imparato, era tra i protagonisti di "Gomorra" di Matteo Garrone ed è appena stato al Ventidio Basso di Ascoli Piceno con "L'oro di Napoli), ricercatore scientifico che perde improvvisamente il lavoro, del politico disonesto Vincenzo Cacace (Peppe Servillo, cantante degli Avion Travel sempre più spesso prestato a cinema e palcoscenico), che gli fa credere di aiutarlo ma riesce solo a metterlo nei guai e di Gayan (Saman Anthony), campione di cricket appena arrivato dallo Sri Lanka, confuso e spaesato dal vicolo di Napoli in cui vivono i suoi parenti.

Paola Randi è entusiasta dei propri attori: «Gianfelice Imparato è un attore di grande intelligenza, tecnicamente bravissimo e capace di donare profonda umanità ai personaggi che interpreta. Lavora per sottrazione, è perfetto ed è sorprendente la sua particolare abilità che gli consente di improvvisare e di creare, soprattutto con la gestualità; Peppe Servillo, essendo un cantante, ha un approccio musicale alla recitazione ed è una persona divertentissima: lui e Gianfelice si sono trovati benissimo sul set, spesso scoppiavano a ridere durante le riprese. Saman Anthony non ha mai giocato a cricket, anche se è un grande tifoso di questo sport, e non era un attore professionista. In Italia ha lavorato come cuoco a Lecco per molti anni. È stato eccezionale nella parte di Gayan: pensiamo alle difficoltà che incontreremmo noi nell'andare a girare un film in Sri Lanka, con attori che parlano addirittura un dialetto, perché chiaramente le caratteristiche linguistiche e fonetiche del napoletano sono molto diverse dall'italiano».
Notevole pure la colonna sonora: «È di Fausto Mesolella degli Avion Travel, un genio. È stato capace di fondere sonorità napoletane, asiatiche e persino elettroniche» continua Paola Randi.

La regista, nata a Milano da padre siciliano e madre veneta, vive attualmente a Roma: «Il mio esordio nel lungometraggio è stato relativamente fortunato, dopo un paio di cortometraggi (di cui uno con Valerio Mastandrea) ho avuto per "Into Paradiso" il produttore che volevo, Fabrizio Mosca, a cui dobbiamo film belli e importanti come "I cento passi" e "Nuovomondo", anche se dal suo primo "sì"all'inizio delle riprese sono passati tre anni. I tempi in questo settore sono lunghissimi, specialmente per chi è agli inizi: molti cominciano a vent'anni a darsi da fare nel campo della regia ma riescono a fare un film vero e proprio dopo 10 anni o anche più.
In un certo senso avevano ragione i miei genitori quando mi indirizzarono verso la laurea in legge, temendo che quella artistica sarebbe stata una strada troppo incerta!»