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Ministero ed enti locali insieme per il rilancio del Piceno

Ascoli Piceno | Il Ministero dello Sviluppo Economico ha sottoposto al vaglio dei rappresentanti delle regioni Marche e Abruzzo, delle province di Ascoli e Teramo, delle forze sindacali riunite a Roma ieri per concertare una strategia unitaria per uscire dalla crisi.

Entro marzo la sottoscrizione di un protocollo d'intesa "per il rilancio produttivo ed occupazionale delle valli Vibrata del Tronto" che indichi le linee guida e le competenze dei vari soggetti interessati; dopo altri quindici giorni l'insediamento di un gruppo di coordinamento degli interventi che metta "nero su bianco" la tipologia delle attività che possono insediarsi, le fonti di finanziamento da utilizzare (a cominciare da quelle previste dal "Programma Industria 2015" e dalla Finanziaria 2008), le eventuali agevolazioni fiscali e contributive applicabili, le infrastrutture materiali (strade, ferrovie, ecc.) e immateriali (reti di comunicazione wireless, banda larga, ecc.) di cui il territorio ha bisogno. Infine, la stipula di un formale accordo di programma che, con la procedura della "programmazione negoziata", porti ad uno schema di intervento che dia attuazione concreta alle misure individuate.

E' questo, in estrema sintesi, il percorso previsto dal documento che ieri a Roma il Ministero dello Sviluppo Economico ha sottoposto al vaglio dei rappresentanti delle regioni Marche e Abruzzo, delle province di Ascoli e Teramo, delle forze sindacali riunite per concertare una strategia unitaria per far uscire la parte meridionale della provincia di Ascoli (che fa riferimento alla vallata del Tronto) e quella settentrionale della provincia di Teramo (imperniata sull'asse della Val Vibrata) dalla crisi che le sta attanagliando.

Una strategia che il Ministero ha già attuato in altre due situazioni con analoghi problemi, una in provincia di Caserta e una in provincia dell'Aquila, e che sta già dando i primi risultati. Che vi siano ampi margini di manovra, lo conferma la premessa del documento, laddove si afferma che in quest'area pur in crisi "sussistono le condizioni per la individuazione di specifiche vocazioni produttive che, se opportunamente stimolate, sono suscettibili di generare sviluppo e nuova occupazione".

La linea unitaria di intervento su cui si muoveranno Ministero, Regioni e Province prevede che le risorse finanziarie provenienti dai vari bilanci confluiscano in un unico fondo, che vi sia un raccordo tra enti locali e altri soggetti pubblici e privati coinvolti (a cominciare dalle associazioni datoriali e sindacali), che vi sia un'azione coordinata di marketing territoriale per far comprendere ai potenziali investitori i vantaggi di aprire attività in quest'area, che ci si avvalga per tutto ciò dell'"Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa", un organo del Ministero che ha specifiche competenze tecniche proprio per raggiungere questi obiettivi.

"Per quanto ci riguarda - spiega il presidente della Provincia Massimo Rossi che ha partecipato al vertice romano insieme al vicepresidente Emidio Mandozzi - entro pochi giorni porteremo il documento al vaglio del Tavolo provinciale di coordinamento per la programmazione economica. Sin d'ora posso dire che lavoreremo perché in questo piano di rilancio venga dedicata una particolare attenzione alla SGL Carbon come occasione storica di riconversione di un'area di declino industriale in polo di ricerca e innovazione applicata, incubatore d'impresa soprattuto nel campo delle tecnologie della sostenibilità dello sviluppo.

Quanto alle agevolazioni, è evidente che il riconoscimento di una zona franca urbana nel nostro territorio (cioè un'area economicamente debole dove vigono particolari regimi fiscali e previdenziali capaci di rendere vantaggiosi investimenti e assunzioni) proprio per l'area ex SGL che possiede vari requisiti contemplati dalle norme potrebbe essere un valido incentivo, tra gli altri, per il raggiungimento di questi obiettivi. Si deve comunque fare i conti sia con una grande concorrenza sia con risorse molto limitate da ripartire in tutto il territorio nazionale: su tale obiettivo, comunque, la Provincia intende spendersi".

28/02/2008





        
  



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