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L”Universo” di Galileo

Ascoli Piceno | Il Ventidio Basso: "Vita di Galileo", una coproduzione del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e del Teatro degli Incamminamenti, in collaborazione con il Comune di Ascoli Piceno ed Amat.

di Giuseppina Pica

vita di Galileo

Ennesimo successo al Ventidio Basso, già la sola e sorprendente apertura scenografica, allestita in "Vita di Galileo" è una dichiarazione d'intenzione ed esordio, di una delle opere più importanti e profonde di Brecht.

"In Galileo c'è il senso di una grande responsabilità: per aver ristretto il campo della ragione al dimostrabile, dunque per aver ristretto la verità. Lo scienziato e uomo Galileo soffre come un matto. Come se avesse scoperto la bomba atomica!". Franco Branciaroli

Composto fra il 1938 e il 1943 il dramma costituisce il culmine della produzione brechtiana: una sorta di "testamento spirituale" sia sul piano del lavoro teatrale, che su quello del contenuto morale.

L'Opera tratta la parabola della vita del grande scienziato pisano, dall'invenzione del cannocchiale, alla scoperta dei satelliti di Giove, fino al processo istituito dal Sant'Uffizio, al suo atto di abiura e agli ultimi anni della vecchiaia.

Brecht propone Galileo, in un'ottica nuova e sicuramente molto distante, da quelle riportate dagli storici; la sua personalità, si compone di caratteri più umani, facendone emergere così le incertezze, le paure e soprattutto la brama di conoscenza e di verità, "delineando un uomo logorato dalla voglia di combattere e cedere di fronte al potere", nonostante l'inquisizione.

La commedia si sviluppa sull'affermazione della teoria eliocentrica ipotizzata da Copernico, avvalorata da Giordano Bruno e dimostrata scientificamente da Galileo, grazie all'utilizzo del cannocchiale, poi telescopio di cui si era attribuito l'invenzione.

Ma le scoperte di Galileo suo malgrado, non sono conformi alla teoria tolemaica del geocentrismo, cui la Chiesa non è disposta a rinunciare. Le soluzioni a cui il fisico deve sottostare sono entrambe drammatiche e inaccettabili. L'una lo consegna alla supervisione della santa inquisizione e all'abiura delle sue teorie, l'altra al rogo. Tutta l'umanità e la fragilità del personaggio affiorano ferocemente di fronte alla decisione finale, combattuto, alla fine sceglierà la vita rinunciando alle sue idee. Le versioni di Brecht sono dalla regia di Antonio Calende intrecciate mostrando da un lato Galileo inconsolabile artefice della propria disfatta morale e dall'altro un Galileo ancora padrone del proprio tempo e dei suoi esperimenti, che sarebbero, stati inevitabilmente interrotti dalla sua morte per mano dell'Inquisizione.

Tra astrolabi, telescopi, esperimenti mancati e sotto lo sguardo attento degli inquisitori il protagonista si racconta al pubblico, e quello che all'apparenza è la narrazione della sua biografia, diventa pretesto di una fra le più importanti opere del nostro secolo.

"Brecht focalizza la sua attenzione sul rapporto tra la ricerca scientifica e il potere, e, ampliando gli orizzonti, il rapporto lacerante e tutt'oggi lacerato che si interpone fra la cultura nascente e la cultura del potere".

Bellissima la composizione scenica, tre ore intensissime dove dialoghi e monologhi, sono sagacemente soppesati dalla bravura sia del protagonista che degli attori in scena, con due attimi di ricercatezza; intramezzi, che riconducono il pubblico all'epoca della stesura dell'opera.

Complici l'attenta analisi stilistica e il ricco apparato drammatugico , la pièce diviene strumento utile di analisi del passato storico, degli ambiti storico-culurali che stiamo vivendo e del futuro che ci attende, lasciando altresì modo o spazio ad "approfondimenti" personali.

"Spero che l'opera riesca a mostrare come la società estorca ai propri individui quanto da essi le serve". Bertolt Brecht

L"Indice dei Libri proibiti", in cui furono inserite le opere di Galileo Galilei, fu definitivamente abolito solo dopo il Concilio Vaticano II nel 1966, sotto papa Paolo VI.

Il nuovo allestimento di Vita di Galileo è stato affidato ad Antonio Calende, Galileo Galilei è Franco Branciaroli, con Giulia Beraldo, Lucia ragni, Emanuele Fortunati, Alessandro Albertin, Giorgio lanza, Nicole vignola, Giancarlo cortesi, Daniele Griggio, Tommaso Cardarelli, Jacopo Venturiero, Lello Abate.

29/02/2008





        
  



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