Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

La Regione Marche attiva i centri di ascolto contro l’omofobia

Ancona | Giorgi: “Un intervento necessario e qualificante sul tema del rispetto dei diritti delle persone per prevenire e contrastare il disagio determinato dalla discriminazione per l’orientamento sessuale".

L'Assessore Giorgi alla presentazione dei progetti beneficiari del cofinanziamento regionale per le politiche giovanili

Nasce dalla volontà di dare risposte alle vittime di atteggiamenti e comportamenti omofobi e discriminanti, la delibera approvata dalla Giunta regionale e presentata dall'assessore alle Pari Opportunità, Paola Giorgi. Si tratta di modalità "per l'attivazione di Centri d'ascolto - chiarisce Giorgi - al fine di prevenire e contrastare il disagio determinato dalla discriminazione per l'orientamento sessuale". La Regione, spiega l'assessore, vuole mettere in atto azioni concrete per favorire il pieno sviluppo della persona e l'uguaglianza tra cittadini. Ha individuato i Centri d'ascolto come luogo idoneo per offrire un servizio utile a superare i problemi legati alle condizioni di discriminazione fondate sull'orientamento sessuale e sulla identità di genere.

Il servizio nasce da una iniziativa legislativa di cui la stessa Giorgi si era fatta promotrice e prima firmataria e oggi viene concretizzata perché, come ricorda l'assessore "l'uguaglianza e il rispetto dei diritti rappresentano ancora un'emergenza nel nostro Paese che necessita di azioni concrete in grado di fare la differenza".
Il sevizio sarà offerto da una figura di professionista, scelta attraverso apposita selezione, che sarà operativa nei cinque Centri d'ascolto contro l'Omofobia, ospitati nei centri antiviolenza (Cav) delle province di Ancona, Fermo, Macerata, Pesaro e Ascoli Piceno. L'attività consiste nel servizio di consulenza e supporto psicologico, colloqui, individuazione di percorsi personalizzati di uscita dal disagio e dalla discriminazione per favorire nuovi progetti di vita e di autonomia. Il candidato selezionato dovrà predisporre una relazione sull'attività svolta, ogni sei mesi, da presentare alla struttura regionale delle Pari opportunità.

I Centri Antiviolenza, sono cinque, uno per Provincia e sono i luoghi deputati a garantire ospitalità, protezione e soccorso alle vittime di abusi, indipendentemente dalla loro cittadinanza e attraverso la specifica formazione di operatori. Sono a disposizione, a titolo gratuito, di tutte le donne italiane o straniere, vittime di violenza e maltrattamenti fisici e psicologici, stupri e abusi sessuali. Gli esperti offrono servizi di supporto psicologico, consulenze legali, attivazione di interventi di rete o d'emergenza.

03/02/2014





        
  



4+1=

Altri articoli di...

Politica

02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
22/10/2022
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
21/10/2022
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
19/10/2022
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)
13/10/2022
Festival dello sviluppo sostenibile (segue)

Fuori provincia

14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji