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Comitato Casabianca: "Necessario fare chiarezza"

Fermo | Dopo l'assemblea pubblica dello scorso 23 gennaio, il Comitato spontaneo torna sulla questione dei lotti di Casabianca ed incalza: "L'Amministrazione (invitata) avrebbe dovuto partecipare all'incontro invece di indire una conferenza stampa unilaterale".

Immagine aerea di Casabianca

Dal Comitato San Michele-Lido-Casabianca riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Il Comitato spontaneo sorto intorno alla questione della lottizzazione di Casabianca, organizzatore dell’incontro tenutosi presso l’Hotel Royal lo scorso 23 gennaio sul tema dell’alternativa tra residenziale ed alberghiero, non può esimersi dal replicare alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Di Ruscio e dall’assessore Rastelli e apparse sulle pagine di tutti i quotidiani locali.

È assolutamente necessario, sottolinea il Comitato, fare chiarezza, poiché troppe allusioni sono state fatte in merito ai motivi che hanno portato all’organizzazione dell’assemblea pubblica e poiché troppe circostanze riguardanti la lottizzazione di Casabianca non sono state riferite in conferenza stampa.

Il sindaco e l’assessore Rastelli, esprimendosi con toni ingiustificatamente accesi e polemici, non hanno fatto chiarezza ma solo allarmismo, affermando che l’unica alternativa alla variante proposta dai privati è ritrovarsi con 4 grattacieli di 40 metri sul litorale fermano: non è assolutamente così!

Il Comitato è stato ingiustamente accusato di aver fatto disinformazione e di non aver descritto con chiarezza lo stato attuale delle cose. In realtà, la situazione rappresentata ai cittadini durante l’incontro all’Hotel Royal è esattamente quella prevista dalla relazione tecnica predisposta dall’Ufficio tecnico comunale per la variante e che stava per essere discussa senza coinvolgere i residenti, gli operatori turistici e i commercianti.

Troppo facile indire una conferenza stampa a distanza di giorni per dire che la realtà è diversa da quella che è stata rappresentata e che l’Amministrazione stava solo lavorando per il meglio del quartiere. Più opportuno sarebbe stato invece partecipare all’incontro di Casabianca, al quale il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali erano stati ovviamente invitati, ma al quale solo pochi sono intervenuti, per esporre pubblicamente ai cittadini la questione e correggere, se davvero ce ne fosse stata la necessità, le imprecisioni che si afferma siano state riportate in merito alla proposta variante, nonché rispondere alle domande dei presenti.

Ciò però non è stato possibile, perché tutta l’Amministrazione, a partire dal sindaco, ha deciso di disertare l’incontro, per poi dichiarare in conferenza stampa che avrebbe voluto spiegare tutto ai residenti della zona interessata, ma che ciò non gli è stato permesso “perché qualcuno ha giocato d’anticipo”.

Operare per il bene del quartiere significa attivarsi concretamente per rendere partecipi i cittadini e confrontarsi con loro e per questi motivi il Comitato ha organizzato l’assemblea pubblica: il bene del quartiere doveva essere per l’Amministrazione comunale più un motivo per partecipare, invece che per nascondersi dietro le unilaterali dichiarazioni di una conferenza stampa.

La realizzazione di 4 torri di 40 metri non è prevista da nessuna parte: l’attuale Piano regolatore generale prevede un’altezza massima di 9 piani insistenti su 1/8 del lotto, che potrebbero essere ridotti con una semplice variante al Piano attuativo senza cambiare destinazione; una variante che non sembra trovare sostegno politico, a differenza di quella che voleva cambiare la destinazione da alberghiero a residenziale.

A differenza di quello che si vuole far credere, l’intento del Comitato è stato unicamente quello di contribuire in modo apolitico e apartitico al processo di riqualificazione di una zona da anni dimenticata dall’Amministrazione, dando modo a tutti i cittadini intervenuti di confrontarsi sulla questione in un dibattito trasparente, costruttivo e senza polemiche. L’auspicio era quello di individuare, mediante un sereno confronto, quali potessero essere le soluzioni più adatte per cambiare l’attuale situazione.

Una cosa è certa: dal dibattito è emerso che il quartiere di Casabianca non ha bisogno di altre seconde case vuote per 11 mesi l’anno, anche perché difficilmente potrebbero essere acquistate da giovani coppie come invece vorrebbe far credere l’assessore Rastelli, e che i residenti chiedono per la zona un piano turistico organico e strutturale, capace di rilanciare il settore e dare occupazione. L’Amministrazione farebbe bene a tenere conto di ciò invece di arroccarsi nelle proprie posizioni, ignorando le richieste della cittadinanza.

Il Comitato ha solo dato e continuerà a dare un contributo fattivo al processo di riqualificazione del quartiere, un impegno consistito nel fare informazione e sensibilizzazione e che ha trovato, vista la partecipazione all’incontro, un ampio consenso da parte di chi nel quartiere ci abita e vorrebbe continuare ad abitarci. In ogni caso la cittadinanza aspetta l’Amministrazione comunale per un confronto sereno e costruttivo.

03/02/2009





        
  



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