Troppo sale in cucina, Settimana Mondiale per la Riduzione del Consumo di Sale
Ascoli Piceno | Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) della ZT 13 aderisce e sostiene la campagna contribuendo alla diffusione presso le attività di ristorazione dellopuscolo e del poster Meno Sale e più Salute Fuori Casa.
Oggi, più spesso che in passato, capita di consumare pasti fuori casa, sia per piacere sia per necessità. Questi pasti, consumati presso mense, ristoranti, trattorie, tavole calde o fast-food, sono molto spesso fonte di una notevole quantità di sale della quale non siamo consapevoli.
Nel nostro paese si stima un consumo medio pro capite di sale di oltre 10 grammi al giorno, pari a circa il doppio di quanto raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Quello che più preoccupa è il sale nascosto negli alimenti e che assumiamo senza rendercene conto.
Ecco perché in 27 Paesi, tra i quali l'Italia, dal 2 all'8 febbraio, viene lanciata l'iniziativa "Salt Awareness Week", che vuole proprio mettere a fuoco la necessità di acquisire più consapevolezza sul consumo di sale, soprattutto quando si mangia fuori casa.
L'iniziativa, lanciata dall'associazione internazionale WASH (World Action on Salt and Health), alla quale aderiscono oltre 300 scienziati ed esperti anche italiani, consiste nella promozione in ciascun Paese di programmi per la riduzione del sale aggiunto nei prodotti alimentari.
Un eccesso di sale aumenta il rischio legato all'ipertensione, all'infarto del miocardio e all'ictus cerebrale, ma accresce anche le probabilità di contrarre malattie come il cancro dello stomaco, l'osteoporosi, la calcolosi e l'insufficienza renale.
Le iniziative della Settimana Mondiale 2009 per la Riduzione del Consumo di Sale sono sostenute in Italia dalla SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana, e hanno l'obiettivo di diminuire il consumo eccessivo di sale fin dall'età infantile, promuovendo nello stesso tempo il consumo di quello iodato per la protezione dal gozzo e da altre disfunzioni tiroidee.
L'Unione Europea ha raccomandato di recente una riduzione del consumo di sale nei paesi membri del 16% nei prossimi 4 anni. L'Italia, con il programma ministeriale "Guadagnare Salute", si allinea a questa strategia globale promuovendo campagne informative per modificare comportamenti alimentari e stili di vita inadeguati.
E' possibile, riducendo gradualmente e progressivamente il consumo di sale ai pasti, migliorare la sensibilità gustativa ed apprezzare sempre più, senza rinunciare al gusto ed al piacere delle buona tavola, cibi poco salati.
Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) della ZT 13 aderisce e sostiene la campagna contribuendo alla diffusione presso le attività di ristorazione dell'opuscolo e del poster "Meno Sale e più Salute Fuori Casa" preparato dalla SINU per i clienti delle imprese di ristorazione.
L'obiettivo è duplice: nel settore della ristorazione, diminuire il sale utilizzato nelle preparazioni alimentari; per il consumatore, limitare il più possibile l'uso del sale aggiunto a tavola, dando sempre la preferenza al sale iodato e ad alimenti naturali (frutta, verdura, legumi) o anche preparati industrialmente, ma con minore contenuto di sale (ad es. pane "sciapo" o con poco sale).
Se sempre più persone chiederanno meno sale quando fanno i loro acquisti o mangiano fuori casa, il messaggio per i ristoratori e gli altri operatori alimentari sarà chiaro:
Meno sale ma iodato, e sempre più salute a tavola.
Nel nostro paese si stima un consumo medio pro capite di sale di oltre 10 grammi al giorno, pari a circa il doppio di quanto raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Quello che più preoccupa è il sale nascosto negli alimenti e che assumiamo senza rendercene conto.
Ecco perché in 27 Paesi, tra i quali l'Italia, dal 2 all'8 febbraio, viene lanciata l'iniziativa "Salt Awareness Week", che vuole proprio mettere a fuoco la necessità di acquisire più consapevolezza sul consumo di sale, soprattutto quando si mangia fuori casa.
L'iniziativa, lanciata dall'associazione internazionale WASH (World Action on Salt and Health), alla quale aderiscono oltre 300 scienziati ed esperti anche italiani, consiste nella promozione in ciascun Paese di programmi per la riduzione del sale aggiunto nei prodotti alimentari.
Un eccesso di sale aumenta il rischio legato all'ipertensione, all'infarto del miocardio e all'ictus cerebrale, ma accresce anche le probabilità di contrarre malattie come il cancro dello stomaco, l'osteoporosi, la calcolosi e l'insufficienza renale.
Le iniziative della Settimana Mondiale 2009 per la Riduzione del Consumo di Sale sono sostenute in Italia dalla SINU, Società Italiana di Nutrizione Umana, e hanno l'obiettivo di diminuire il consumo eccessivo di sale fin dall'età infantile, promuovendo nello stesso tempo il consumo di quello iodato per la protezione dal gozzo e da altre disfunzioni tiroidee.
L'Unione Europea ha raccomandato di recente una riduzione del consumo di sale nei paesi membri del 16% nei prossimi 4 anni. L'Italia, con il programma ministeriale "Guadagnare Salute", si allinea a questa strategia globale promuovendo campagne informative per modificare comportamenti alimentari e stili di vita inadeguati.
E' possibile, riducendo gradualmente e progressivamente il consumo di sale ai pasti, migliorare la sensibilità gustativa ed apprezzare sempre più, senza rinunciare al gusto ed al piacere delle buona tavola, cibi poco salati.
Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) della ZT 13 aderisce e sostiene la campagna contribuendo alla diffusione presso le attività di ristorazione dell'opuscolo e del poster "Meno Sale e più Salute Fuori Casa" preparato dalla SINU per i clienti delle imprese di ristorazione.
L'obiettivo è duplice: nel settore della ristorazione, diminuire il sale utilizzato nelle preparazioni alimentari; per il consumatore, limitare il più possibile l'uso del sale aggiunto a tavola, dando sempre la preferenza al sale iodato e ad alimenti naturali (frutta, verdura, legumi) o anche preparati industrialmente, ma con minore contenuto di sale (ad es. pane "sciapo" o con poco sale).
Se sempre più persone chiederanno meno sale quando fanno i loro acquisti o mangiano fuori casa, il messaggio per i ristoratori e gli altri operatori alimentari sarà chiaro:
Meno sale ma iodato, e sempre più salute a tavola.
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04/02/2009
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