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Sulla mancata approvazione della variante al Piano Rifiuti, la dichiarazione di Amagliani

| “In politica, rinviare le decisioni non giova a nessuno. Né alla pubblica amministrazione, né agli operatori economici, né alla collettività.”

ass. Amagliani

 
Così si esprime l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani, introducendo il problema della mancata approvazione, da parte del Consiglio regionale, delle modifiche al Piano regionale di gestione dei Rifiuti, adottate dalla giunta nel maggio 2004.
“Si tratta – sottolinea Amagliani – di modifiche necessarie a fronte di sopravvenute disposizioni in tale materia e di scadenze dei termini fissati nel Piano originariamente approvato.  Infatti,  tale Piano prevedeva di non consentire la realizzazione di nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti o di termovalorizzazione,  sino al 31 dicembre 2003.”

“ La proposta assunta dalla Giunta – prosegue Amagliani-  ha valutato che riproporre un altro termine temporale sarebbe stato politicamente inadeguato. Portata a regime la raccolta differenziata e recuperate le materie dalla stessa derivanti,  si calcolerà concretamente le quantità dei flussi da smaltire e,  di conseguenza, le future modalità di smaltimento. Non solo, le esperienze condotte in materia a livello regionale,nazionale e comunitario dimostrano che, quando la raccolta differenziata è impostata correttamente, per esempio con l’applicazione delle tariffe in luogo dell’attuale tassa sui rifiuti, supera senza difficoltà la soglia del 50%. Quindi, a maggior ragione, occorre mettere a regime, sull’intero territorio regionale, la raccolta differenziata,  per avere un quadro certo e inconfutabile del fabbisogno di smaltimento. In quel momento saranno possibili approfondimenti e valutazioni circa le tecnologie disponibili, i costi e gli impatti.”

“Contrariamente- afferma l’assessore- ragionare in questo momento di inceneritori farebbe saltare il possibile obiettivo di raggiungere considerevoli quote di raccolta differenziata. Questo semplice ragionamento si integra, inoltre,  funzionalmente con l’impostazione del Piano Energetico Ambientale Regionale che dimostra, tra l’altro, la non economicità dell’uso del rifiuto come combustibile . Per queste ragioni la proposta della Giunta ha previsto che il raggiungimento del 35% di raccolta differenziata sia la condizione preliminarmente necessaria per definire  la futura ’impiantistica regionale di smaltimento.”
Un ragionamento quindi lineare e coerente che, tra l’altro, è stato confermato dal “Programma regionale per la riduzione del rifiuto biodegradabile in discarica. Attuazione art. 5 del D.Lgs 36/03”,  atto già approvato dal Consiglio regionale nell’ottobre 2004.
“È necessario a questo punto sottolineare – ha precisato Amagliani – che le variazioni proposte riguardavano anche la normativa regionale in materia di Centri di Autorottamazione in quanto la sopravvenuta normativa nazionale (Dlgs 209/03) rende necessario, al fine di non ingenerare confusione, sopprimere le disposizioni regionali. Su questo tema vi è, non solo l’adesione delle province, a cui la materia è delegata, ma l’aspettativa degli operatori del settore che subirebbero le conseguenze negative della sovrapposizione di norme non facilmente interpretabili. L’inerzia circa le decisioni sul tema dell’impiantistica di smaltimento potrebbe quindi arrecare danni notevoli ad una importante  categoria di imprese che sta oggi vivendo un complesso e difficile momento di transizione.
“Spesso – conclude l’assessore Amagliani – per prendere decisioni basta il buon senso, in questo caso il buon senso c’è già. Basterebbe la volontà.”

07/02/2005





        
  



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