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Mobilità all’Itac. Stessa sorte della Meka 2000?

Grottammare | Protestano i dipendenti dell’Itac del Gruppo Cossiri, che aveva già chiuso l’altra fabbrica. I lavoratori messi ora in mobilità senza preavviso sono 59 dei 160 dipendenti. Con loro anche i licenziati della Meka 2000 per il presidio davanti ai cancelli.

di Redazione

Stamattina l'aria era tesa in Via Bore Tesino. La vicenda sindacale delle due fabbriche del Gruppo Cossiri non sembra promettere nulla di buono.
Prima la Meka 2000 viene chiusa mandando a casa 24 dipendenti, di cui 22 donne, poi adesso il Gruppo vorrebbe mettere in mobilità 59 dipendenti dei 160 assunti per l'Itac, senza preavviso, senza un tentativo di compromesso.

L'indignazione per chi lavora nello stabilimento è giustificabile dalla costernazione che una decisione del genere può provocare in chi deve portare i soldi a casa per la propria famiglia. La scelta della mobilità sembrerebbe dettata dalla riduzione delle commesse: il lavoro scarseggia dunque, ancora crisi per il Piceno.

Stamattina erano un centinaio di dipendenti ed ex a protestare con cartelli e striscioni, mentre dietro i cancelli si sono incontrati i responsabili dell'azienda, i rappresentanti sindacali, il sindaco di Grottammare Merli e il vicepresidente della provincia Mandozzi. Il tavolo di trattative si avvierà probabilmente nei prossimi giorni e l'intenzione dei sindacati è quella di affrontare in maniera congiunta i problemi di entrambe le fabbriche, l'Itac e la Meka 2000, con l'auspicio di risolvere al meglio e per tutti la crisi che ha investito il Gruppo Cossiri a Grottammare: ci sarebbero infatti fabbriche anche nel padovano e in altre zone d'Italia della stessa proprietà.

Secondo un'indiscrezione raccolta stamane, per l'Itac starebbe lavorando una cooperativa esterna. Se fosse così, o se ci fosse anche solo l'intenzione di far subentrare una cooperativa, varrebbe ancora la motivazione della mancanza di commesse per giustificare la mobilità?

08/02/2008





        
  



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