A monte di tutto ci sarebbe una discussione politica relativa al rilascio di una concessione ittituristica, che nelle scorse settimane aveva provocato non poche perplessità tra le fila della minoranza. La vicenda nelle ultime ore sarebbe precipitosamente scivolata in un ambito esterno alla politica, sfociando in una colluttazione che ha visto protagonisti Elvio Mazzagufo, il concessionario dello stabilimento in questione, ed il consigliere comunale Roberto Marconi.

 

Il tutto sarebbe nato da alcune scritte, comparse nelle scorse ore sulla pavimentazione del corso, sulla pista ciclabile e su alcuni cartelli del cantiere appena avviato dello stabilimento oggetto della discussione, che invitavano alle dimissioni il vice sindaco di Grottammare Maria Cristina Costanzo, moglie di Mazzagufo.

 

"Ieri mattina io e Mazzagufo ci siamo incontrati proprio per parlare di quelle scritte – ha dichiarato il consigliere di AN Raffaele Rossi, che questa mattina, insieme ad alcuni rappresentanti dell'opposizione Maria Grazia Concetti, Anna Amici, Filippo Olivieri, Mariano Ascani e Francesco Palestini, ha convocato una conferenza stampa – i toni erano accesi, ma posso capire lo stato d'animo di una persona dopo aver letto quelle scritte che io stesso condanno come atto teppistico. Naturalmente ho spiegato a Mazzagufo che dietro quelle scritte non c'era assolutamente la mia mano o quella di altri esponenti dell'opposizione. Quello che abbiamo voluto dire, anche in toni veementi, lo abbiamo sempre firmato, e la cosa sembrava finita lì".

 

Il pomeriggio poi, l'incontro tra Mazzagufo e Marconi: "Anche in quella circostanza erano state chieste delucidazioni su quelle scritte – ha continuato Rossi - il consigliere Marconi ha ribadito la sua estraneità al gesto, ma la discussione è degenerata, e Marconi ne è uscito con un occhio nero e delle ecchimosi sul viso. Dopo le prime visite mediche sono stati prescritti sette giorni di prognosi, ed una tac che il consigliere effettuerà giovedi".

 

"Roberto Marconi è scosso da quanto accaduto – ha spiegato Rossi – sta addirittura meditando di abbandonare la politica. Noi non vogliamo fare vittimismo, nè comportarci da avvoltoi approfittando della situazione, ma oltre al disdicevole evento della colluttazione, c'è un altro atteggiamento che ci fa riflettere. Dal comune non è giunta neppure una telefonata di solidarietà al consigliere".