Una cultura solidale, se uno non ce l'ha non se la può dare. Verrebbe da dire così di fronte a quanto si vede davanti al "nuovo" liceo scientifico di San Benedetto, appena realizzato dalla Provincia di Ascoli Piceno. Infatti, le strisce gialle riservate ai mezzi dei disabili sono circondate da un bel marciapiede su tutti i lati: la classica barriera architettonica, come le tante che il Comune di San Benedetto ha abbattuto in questi anni in vari punti della città. Salvo vederne spuntare una in questa occasione, proprio davanti a un edificio di nuova costruzione.

Ma siccome al peggio non c'è mai limite, un "tentativo" di scivolo è stato realizzato dalla Provincia sul lato di via Asiago, dove non ci sono strisce gialle. E dico un "tentativo" perché si tratta di uno scivolo non a norma, in quanto stretto e privo di sostegni, sicché il disabile rischia persino di cadere. In sintesi: da un lato le strisce gialle senza scivolo, dall'altro lo scivolo senza strisce gialle. Un vero capolavoro.

Quando si fanno lavori per un intero nuovo fabbricato è forse più facile realizzare un passaggio per i disabili. Gli operai sono già al lavoro e possono benissimo farlo. Ma per questo è necessario che il committente dell'opera abbia connaturato il rispetto per i disabili. Qui non si trattava di abbattere una barriera architettonica, ma di non costruirla per niente. Per un politico moderno la cultura della solidarietà dovrebbe essere naturale come l'aria che respiriamo, come il gesto di allacciare la cintura di sicurezza in macchina o quello ormai ampiamente diffuso di non fumare nei locali pubblici. Ma se il rispetto per i disabili non è così acquisito e naturale, ecco che sorgono casi rispetto ai quali c'è da restare basiti.

Mi auguro almeno che la Provincia voglia rimediare prontamente a questa "dimenticanza", realizzando uno scivolo nel più breve tempo possibile. San Benedetto vuole essere una città accessibile non solo dove interviene il Comune, ma anche dove opera la Provincia. Grazie.