In viaggio con Loreena McKennitt
San Benedetto del Tronto | Loreena McKennitt "The journey so far"
di
Loreena McKennitt
"The journey so far"
Il titolo del disco di Loreena McKennitt è esplicito. Il viaggio iniziato trenta anni fa nella città che le ha dato i natali, Manitoba, in Canada subisce solo una breve pausa. Discendente di famiglia scozzese e irlandese, la McKennitt ha iniziato la sua personale ricerca musicale sulla tradizione della gente celtica. "Fino a questo punto il viaggio" è un titolo che rimanda a Calvino e celebra un percorso musicale raccolto in 16 dischi (9 di studio e 7 live oltre varie antologie per una vendita totale di 13 milioni di copie) che rappresentano una lunga indagine su basi etnomusicologiche ma anche emotive e spirituali.
Lo studio e la ricerca della tradizione Celtica l'ha sì condotta in Irlanda e Scozia, terre dei suoi avi ma anche attraversato lo stesso cammino di un popolo intraprendente e conquistatore che attraverso la Bretagna, il sud della Francia, il nord Italia e la Provenza si è spinto fino ai Pirenei, alla Galizia e alle terre portoghesi e i vecchi confini del mondo di Gibilterra per arrivare fino al nord Africa sulle coste del Marocco e la lontana India raggiunta attraverso la Via della Seta di Marco Polo e dei veneziani. Oggi l'industria americana la celebra con Grammy Awards nella categoria della New Age, ma non deve essere certo una scelta ad opera di gente informata e studiosa delle tradizioni se questa musica viene inquadrata in quel genere. Il folk e la tradizione, per quanto rivisitati dall'eletronica e dalle nuove composizioni, non posso mai essere un discorso legato alla New Age a meno che con il senso lato non facciamo posto a chiunque utilizzi strumentazioni e atmosfere simili.
Al di là delle mode passeggere che rubano momenti e temi adattabili alla radiofonia contemporanea (è il caso qui di "The lady of Shalott" e di "The Bonny swans" per non parlare del remix di "The mummer's dance") restano le limpidissime corde vocali di Loreena che rimandano a bei temi medievaleggianti come "Down by the Sally gardens" o la magica "Dante's prayer" nelle quali le tessiture delle tastiere si intersecano con un violino struggente (l'orientaleggiante "Marco Polo", o la tipica "Bonny Portmore" dal sapore d'Irlanda) o l'arpa celtica della stessa Loreena (nella magica "Stolen child"). Per chi volesse un compendio di tutta l'opera di Loreena McKennit "The journey so far" rappresenta un momento speciale per ascoltare un'artista brava e sincera, genuina e modesta che traduce in musica il suo mondo interiore in cui tutto è riflessività densa di struggente atmosfera. Ne è riprova anche il secondo disco dell'edizione deluxe che dimostra tutto il suo valore in 50 minuti di un inedito concerto registrato in Germania nel 2012.
Voto 8/10
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11/03/2014
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