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Rimborsi Irpef lumaca: nel 62% dei casi l’attesa non è mai inferiore ai 6 anni, nel 24% supera i 10

| ROMA - Dossier Cittadinanzattiva sul rapporto tra cittadini e P.A.

Circa un contribuente su 4 (per la precisione il 24%) aspetta dai 10 ai 15 anni per ottenere i rimborsi Irpef, il 60% non meno di 6 anni e solo l’8% ha la fortuna di pazientare da uno a tre anni.

In generale, migliora la relazione tra i cittadini e le tante facce della Pubblica Amministrazione, testimonianza dei primi risultati del processo di innovazione ed ammodernamento avviato da anni all’interno degli uffici pubblici, ma si accentua il danno economico dovuto alle note lungaggini della P.A. in merito a tre questioni aperte: alla lentezza del Fisco si aggiungono i ritardi nell’espletamento di pratiche amministrative e rimborsi (sono oggetto di lamentela nel 30% dei casi) e gli alti costi dei servizi locali, che nel loro insieme raccolgono il 9% delle lagnanze.

Di positivo c’è che in generale, come detto, calano le lamentele dei cittadini nei confronti degli uffici della P.A.: nel 2006, su 100 lamentele aventi a tema i servizi pubblici, solo 12 riguardano la P.A. a fronte del 17% registrato nel 2005 e del 21% del 2004.

In negativo, si conferma la grave autoreferenzialità della P.A. e la distanza che ancora la separa dal singolo cittadino, fuori dai meccanismi di partecipazione, decisione e controllo.

A fotografare lo “stato dell’arte” gli stessi cittadini, attraverso le segnalazioni raccolte ed elaborate nella settima Relazione Pit Servizi di Cittadinanzattiva. La relazione, che sarà presentata pubblicamente a Roma il prossimo 16 marzo alla presenza del Ministro per l'Attuazione del Programma di Governo Giulio Santagata (c/Unioncamere, Piazza Sallustio n°21; orario 9.30 - 13.30), fa riferimento alle oltre 6600 segnalazioni dei cittadini giunte da gennaio a dicembre 2006 a Pit Servizi, il servizio di consulenza, informazione e tutela di Cittadinanzattiva nell’ambito dei servizi di pubblica utilità e P.A.

Dall’analisi dei dati la fotografia del controverso rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione in Italia, ancora carente in fatto di accessibilità alle informazioni (52% delle lamentele, +11 punti percentuali rispetto al 2005), con una gamma di servizi e prestazioni che migliora in fatto di trasparenza (i relativi reclami diminuiscono dal 21 al 18% rispetto al 2005) ma non per la qualità (stabili al 20%, come nel 2005, le lamentele al riguardo). Di contro, si mantengono residuali i casi di aperto contenzioso (4%) e di scarsa sicurezza (6%).

“Vita difficile quella del cittadino alle prese con la Pubblica Amministrazione” commenta il vice segretario generale di Cittadinanzattiva Giustino Trincia. “Nessuna riforma della P.A. risulterà efficace se non si supera la sua chiusura all’aiuto dei cittadini attivi per migliorare qualità, efficienza e lotta agli sprechi di tempo e di risorse negli uffici pubblici. L’autoreferenzialità di cui soffre la P.A.” continua Trincia “mette a rischio la competitività del sistema Paese e la tutela di fondamentali diritti. Anche per questo sosteniamo la proposta di far valutare la pubblica amministrazione e i suoi dirigenti da nuclei di valutazione aperti a qualificati esponenti delle Associazioni dei cittadini e dei consumatori”.

A seguire un’analisi puntuale delle segnalazioni in tema di P.A.:

Uffici pubblici e accesso agli atti (26% delle segnalazioni relative alla P.A., +5% rispetto al 2005): reclami per ritardi e per casi di negato o difficoltoso accesso agli atti, richieste di specifica modulistica per l’inoltro di istanze agli uffici pubblici e lamentele per il mancato rispetto dei termini per ottenere risposta con violazioni delle relative normative vigenti; mal funzionamento Urp e relativi servizi on line; lunghi tempi di attesa per i call center.

Fisco (16% delle segnalazioni relative alla P.A, -14% rispetto al 2005): tempi troppo lunghi per rimborsi Irpef, con attese che nel 38% dei casi vanno dai 6 ai 10 anni, nel 24% dai 10 ai 15 anni, nel 30% 5 anni e solo nell’8% dei casi i rimborsi arrivano dopo un’attesa che va da 1 a 3 anni. Cartelle pazze: richieste di pagamenti non dovuti (es. bolli già pagati o termini prescritti); richieste esorbitanti per pagamenti dovuti ma per importi inferiori (è il caso, in particolare, di bollette dell’acqua, Tari e Tarsu). Ulteriori lamentele in tema di fisco hanno ad oggetto il fermo amministrativo, difficoltà nel pagamento di imposte on line, informazioni su modalità di pagamento dell’Ici. E ancora, scarse informazioni su pagamento on line dei tributi, fermo amministrativo e confisca dei beni.

Viabilità (16% delle segnalazioni relative alla P.A., +8% rispetto al 2005): le segnalazioni hanno ad oggetto le disposizioni relative al codice della strada e la manutenzione delle strade. Codice della strada e multe: richieste di chiarimenti su modi e tempi per poter contestare le multe, informazioni sul meccanismo della patente a punti; multe arrivate senza il modulo o con modulo sbagliato per poter fornire dati su chi era alla guida; irregolarità nel posizionamento degli autovelox, mancato cartello di segnalazione autovelox; segnaletica stradale insufficiente o assente, limiti di velocità non visibili, mancanza di informazione sugli effettivi poteri e funzioni degli ausiliari del traffico e sul bollo auto da pagare, mancate segnalazione delle zone a traffico limitato. Manutenzione strade: disagi per perenni lavori in corso, buche e manto stradale sconnesso, informazione insufficiente in caso di blocchi stradali.

Servizi locali (14% delle segnalazioni relative alla P.A., +11% rispetto al 2005): alti costi, specialmente per gli asili nido, tassa sui rifiuti, e il servizio idrico; carenza di posti negli asili comunali e scarsa informazione sui criteri di assegnazione, disagi per lo smaltimento dei rifiuti, carenza nel servizio scuolabus, mancato rispetto dei capitolati di appalto nell’erogazione di servizi di ristorazione collettiva, igiene e sanificazione, sociali.

Istruzione (7% delle segnalazioni relative alla P.A., +2% rispetto al 2005): le segnalazioni riguardano prevalentemente la sicurezza degli edifici scolastici e la carenza delle strutture, l’inadeguato numero degli insegnanti di sostegno e le forme di discriminazione che colpiscono gli studenti disabili.

Pensioni (7% delle segnalazioni relative alla P.A., +5% rispetto al 2005): richieste per prestazioni sociali agevolate, richiesta chiarimenti su procedure da seguire per l’assegnazione di parcheggi riservati ai portatori di handicap ed esenzioni, richiesta di chiarimenti sui disabili che rientrano nelle categorie aventi diritto all’acquisto dell’auto usufruendo delle agevolazioni;

Giustizia (6% delle segnalazioni relative alla P.A., -9% rispetto al 2005): richieste per conoscere possibilità per la composizione in via stragiudiziale delle controverse, richieste sulle competenze del giudice di pace, costi elevati del servizio giustizia e sfiducia negli operatori della giustizia.

Barriere architettoniche (5% delle segnalazioni relative alla P.A., +1% rispetto al 2005): ostacoli strutturali per i portatori di handicap sia negli uffici pubblici che lungo le strade, scarsa l’informazione sulle procedure e i contributi esistenti per agevolarne l’abbattimento.

Ambiente (3% delle segnalazioni relative alla P.A., -7% rispetto al 2005): inquinamento acustico ed elettromagnetico, discariche abusive, smaltimento dei rifiuti e pochi incentivi alla raccolta differenziata.

12/03/2007





        
  



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