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Usa: Presidente Giuliani?

| USA - Giuliani è divenuto una figura nazionale durante i tragici eventi dell’undici settembre quando emerse come eroe alla Churchill con la sua calma ed il suo temperamento forte.

di Domenico Maceri*


Nel 1984 Walter Mondale fece qualcosa di storico quando scelse Geraldine Ferraro come candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti, la prima volta che una donna abbia avuto quell’opportunità.

L’anno scorso un’altra italo-americana, Nancy Pelosi, ha fatto anche storia quando fu eletta Leader della Camera dei Rappresentanti. Ora un altro italo-americano sembra volere andare oltre con la sua candidatura a presidente degli Stati Uniti. Rudy Giuliani ha recentemente annunciato che si presenterà come candidato alle primarie del Partito Repubblicano.

Negli ultimi decenni i presidenti eletti sono emersi quasi tutti dopo avere compiuto degli anni come governatore del loro stato. Si pensi all’attuale presidente George Bush (Texas), Bill Clinton (Arkansas), Ronald Reagan (California), Jimmy Carter (Georgia). Se Giuliani riuscirà ad abitare nella Casa Bianca farà storia per la sua etnia ma anche per aver effettuato il salto da sindaco a presidente.

Ma prima di creare la storia ci sarà molto lavoro da fare. Giuliani è divenuto una figura nazionale durante i tragici eventi dell’undici settembre quando emerse come eroe alla Churchill con la sua calma ed il suo temperamento forte, sereno, ma anche compassionevole e diede fiducia a tutti in un momento tragico per ripristinare l'ordine nella città. La sua reazione subito dopo gli attacchi alle Torri Gemelle è considerata da tutti degna di un leader che potrebbe fare fronte a qualsiasi emergenza.

Dalla tragedia è riuscito ad innalzarsi a figura nazionale che lo potrà spingere fino alla presidenza.
Prima dell’undici settembre il suo lavoro di sindaco aveva ricevuto consensi ma anche critiche. Da una parte è considerato ottimo sindaco di New York (1993-2001) per avere messo ordine nella città controllando il crimine e dando ai newyorkesi un senso di tranquillità e sicurezza. Ma i suoi rapporti con i gruppi minoritari lasciano molto a desiderare soprattutto per il suo supporto della polizia anche in casi di vittime di abusi come per esempio Amadou Diallo, ucciso con 41 colpi di pistola nonostante fosse disarmato. C’è poi la facilità molto nota di Giuliani di perdere la pazienza quando deve trattare con persone le cui opinioni sono diverse dalle sue.

Ma questa caratteristica è forse la leadership di Giuliani che molti americani ammirano. Le sue altre vedute moderate sull’aborto, le unioni civili, il controllo delle armi sono anche risorse che gli sarebbero utili in un’elezione generale. Ciononostante prima di potere presentarsi agli americani deve sconfiggere i concorrenti per la nomina del Partito Repubblicano. Ed è qui che Giuliani potrebbe avere l’ostacolo più serio. La sua vita personale, caratterizzata da tre matrimoni, non farà sorridere l’ala destra dei repubblicani soprattutto gli evangelici anche se alcuni hanno fatto notare che l’icona repubblicana Ronald Reagan era anche lui divorziato.

I due principali avversari di Giuliani al momento, John McCain e Mitt Romney, comportano anche loro simili punti deboli dato che ambedue sono visti come moderati e lungi dal possedere la caratteristiche richieste dall’ala destra del Partito Repubblicano. Sembra però che Romney abbia qualche vantaggio con i repubblicani socialmente conservatori che potrebbe aprirgli uno spiraglio. Un altro punto negativo per Giuliani condiviso dai suoi due avversari è l’allineamento alla politica di Bush in Iraq.

Gli ultimi sondaggi condotti dal Washington Post vedono però Giuliani al primo posto ed in continua ascesa (Giuliani 44%, McCain 21%). Ma si tratta ancora di poco più di conoscenza superficiale del nome dei candidati. La memoria dell’undici settembre è ancora fresca nella psiche americana e Giuliani sembra avere le caratteristiche necessarie per affrontare possibili tragedie future.

Il candidato favorito dei Democratici sembra essere Hillary Rodham Clinton. Se Giuliani e l’ex first lady saranno i rispettivi candidati dei loro partiti si tratterà anche qui di qualcosa di storico dato che ambedue sono dello Stato di New York. Si tratterà in essenza della rivincita per Giuliani dato che nel 2000 l’ex sindaco italo-americano rinunciò alla sua candidatura al Senato americano lasciando campo libero a Hillary Clinton. Se Giuliani riuscirà a conquistare la nomina del Partito Repubblicano si potrebbe avere il primo italo-americano come residente alla Casa Bianca.

*San Luis Obispo, CA, USA

12/03/2007





        
  



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