Ho conosciuto Silvano Mancini circa trentanni fa. La "Pensione rossoblù" era un punto d'incontro anche per i giocatori della Samb ed allora mi occupavo soprattutto dei colori rossoblù.

Ma la frequentazione più continua è arrivata quando gli chiesi se era disposto ad ospitare gli scrittori, i giornalisti che da tempo portavo a San Benedetto, per presentare i loro libri. Non mi ha dato il tempo di porre la domanda che mi disse:"Chi mi porti e quando?"

Cominciammo con Peppe Severgnini, che poi scrisse una pagina sul "Corriere della sera" sulla ospitalità sua e della sua famiglia, della terrazza da dove si affacciava e, mentre scriveva, sentiva il profumo del mare e del tanto verde che circonda l'Albergo.

Quell'iniziativa è seguita poi con continuità, con enorme soddisfazione degli ospiti, che, oltre alla struttura, hanno sempre apprezzato la cordialità, la professionalità, la competenza di Titti, Silvano, i figli e tutto lo staff.

L'estate scorsa il primo ospite è stato il cantante Andrea Mingardi. Silvano era felicissimo di ospitarlo perchè il bolognese aveva cominciato proprio qui, nella sua Pensione rossoblù, alla Palazzina azzurra, la brillante carriera. I due poi si sono lasciati andare ai ricordi.

Nel suo albergo è ospite fisso, in estate, il giornalista Stella, che, con la mamma aspetta quell'ultima settimana di agosto per trascorrere, come in famiglia, il suo periodo di relax.

La scorsa estate, verso la fine, ci sedemmo sulla panca esterna del suo albergo e cominciò ad esporre alcune sue idee atte allo sviluppo turistico della città, che amava con tanta passione, e soffriva pensando che qualcosa di più si potesse fare, in collaborazione, ad esempio, tra alcuni albergatori, per creare maggiore offerta da consegnare ai turisti.

Silvano è (si ho scritto è perchè per me non è andato mai via) questo, un grande uomo, che certamente mancherà alla comunità, ma soprattutto alla sua famiglia.

Ciao Silvano, un abbraccio.