Il documentario è composto da passaggi salienti di interviste che Eugenio Tibaldi ha condotto sulle fabbriche dismesse Carbon e Mondadori. Vengono inoltre narrate le varie fasi di lavorazione delle opere, di allestimento della mostra e di elaborazioni concettuali dell'artista sui materiali reperiti nei luoghi di indagine. Il regista Fabrizio Pesiri ha "pedinato" l'artista durante la sua permanenza ad Ascoli seguendo tutti i passaggi che hanno caratterizzato le fasi della realizzazione delle opere. Così Eugenio Tibaldi commenta il senso del suo lavoro: "Il mio tentativo di base era quello di restituire attraverso l'arte, la letteratura, la poesia, il disegno una dignità a questi luoghi che sono bloccati nell'immobilismo perché non è che sono destinati alla morte, magari lo fossero, in verità sono lì, sono con il respiratore tenuti in fin di vita".

Questo documentario prosegue il lavoro della Fondazione Bizzarri Produzioni Audiovisive, già iniziato con i documentari "Restoration of Sentina" sulla rinaturazione della zona Sentina, "Le postazioni della memoria" - le video interviste dei protagonisti della marineria sanbenedettese e il photo in motion "L'Italia delle sue donne", omaggio alle grandi donne che hanno contribuito ad accresce la storia del nostro Paese.
Fondazione Bizzarri Produzioni Audiovisive è il marchio che la Fondazione ha lanciato nel campo della produzione e post produzione video. "ACQUE CHETE, sillabario delle basilari possibilità di esistere" è l'opera conclusiva di un percorso che Eugenio Tibaldi ha condotto ad Ascoli Piceno per la realizzazione di "Archeologia/Contemporanea_02", allestimento condiviso con Giuseppe Stampone a fine 2013 nel Museo Archeologico del Capoluogo Piceno, organizzato dall'Associazione Arte Contemporanea Picena. Nel corso dell'iniziativa sarà presentato contestualmente anche il libro di Tommaso Pincio, "ACQUE CHETE, Sillabario delle basilari possibilità di esistere".

"ACQUE CHETE" è un libro che completa il progetto Quiet Waters, serie di immagini fotografiche rielaborate e contaminate da disegni prodotti con l'utilizzo di software CAE (computer aided engineering) realizzate in siti produttivi smantellati dell'area industriale picena. Le immagini sono accompagnate da didascalie poetiche che seguendo l'ordine alfabetico, evocano figure di letterati e pensatori, voci del sillabario di un misterioso autore, Mario Esquilino, di cui lo scrittore Tommaso Pincio ci racconta genesi e significato nel testo letterario che costituisce la prima parte del volume.
La galleria fotografica diviene una vera e propria galleria di ritratti di esistenze possibili, il cui profilo poetico è coniugato sempre al tempo presente.
Il volume è accompagnato dai testi critici di Adele Cappelli, direttrice artistica del progetto e Stefano Raimondi curatore della mostra Archeologia/Contemporanea_02.
Interverranno Tommaso Pincio, Eugenio Tibaldi e Adele Cappelli.