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Il Presidente Scalfaro all'Auditorium

San Benedetto del Tronto | Visita di uno dei "Padri della Patria" per parlare sul tema di "Costituzione e Cittadinanza".

di Carmine Rozzi


Non capita tutti i giorni di vedere in persona uno dei “Padri della Patria”. Per questo la Sala dell’Auditorium era piena all’inverosimile. Gian Luigi Scalfaro, ex Presidente Emerito della Repubblica è venuto ad incontrare gli studenti dell’Istituto Tecnico per una serata sul tema “Costituzione e Cittadinanza” patrocinato dalla Provincia di Ascoli e dall’Assessorato alla Cultura, Beni Culturali e Pubblica Istruzione. Sul palco, oltre a Scalfaro, il Presidente della Provincia Massimo Rossi, il Presidente dell’Istituto di Liberazione nelle Marche Costantino De Sante e l’Assessore Provinciale alla Cultura Olimpia Gobbi.

Ad ascoltarlo, tra gli altri, il Prefetto di Ascoli Ciferri, il Commissario per la Provincia di Fermo De Feis, l’Onorevole Orlandi, il Segretario Regionale Confesercenti Perazzoli, il Sindaco di Ripatransone D’Erasmo, il candidato al Senato Colonnella, il Presidente Regionale della Margherita Paoletti, gli Assessori Provinciali Maroni eTassotti, il Colonnello dei Carabinieri Minniti.

Apriva la serata il saluto del Vice Prefetto di San Benedetto Angeri al quale faceva seguito quello di Rossi che, tra le parole di benvenuto, introduceva il concetto di “rivitalizzare la democrazia” come occasione per dare al cittadino il ruolo di partecipazione che gli compete. La Gobbi si soffermava su quest’incontro voluto dagli studenti con uno dei firmatari della nostra Costituzione e un paio di loro rivolgeva al Presidente la domanda su quanto fu difficile allora esprimere il concetto di “persona” nell’indicare i principi portanti dei 51 articoli della nostra Costituzione.

Tra il serio ed il faceto, suscitando sonore risate e scroscianti applausi, Scalfaro ha ripercorso in una passerella di ricordi i primi vagiti costituzionali dell’Italia. Dalle prime elezioni che furono quelle Comunali di marzo del ’46 (e non quelle nazionali del 2 giugno, come molti credono). La gran disparità di formazioni politiche, culturali e sociali alla quale facevano parte i 556 menbri dell’Assemblea Costituente  non impedì che tutti si ritrovassero alla fine uniti nell'intento di dare dignità e diritto alla nascente Repubblica scelta dai cittadini nel Referendum al posto della Monarchia.

Il Presidente, con argomentazione calma e intensa, ripeteva come la partecipazione alla “res pubblica” spetta, per diritto divino o di persona perché tale, secondo le proprie convinzioni, ma sempre nel rispetto dell’individuo. A conclusione dell’intervento Scalfaro definiva la nostra Costituzione attuale come una delle migliori del mondo i cui principi si possono ritrovare nelle leggi Papali e nella Dichiarazione dei Diritti dell’Onu.

Secondo l’Ex Presidente della Repubblica occorre votare “no” al prossimo Referendum Confermativo sulla riforma dei 50 articoli della Costituzione perché altrimenti la stessa “partecipazione” del cittadino alla vita pubblica del Paese ne sarebbe molto compromessa. Il pericolo più grosso è rappresentato da tutta una serie di riforme atte a concentrare enormi poteri nelle mani del Primo Ministro quasi togliendo al Presidente della Repubblica ed al Parlamento le loro funzioni di garanti della Repubblica con possibili infausti scenari già sperimentati a caro prezzo una sessantina d’anni fa.

Alla fine dell’incontro Scalfaro si soffermava a ringraziare i numerosi cittadini che volevano esprimergli il loro rispetto e simpatia mentre Rossi e la Gobbi, in nome della Provincia gli facevano dono di due importanti e rarissimi trattati sulle origine storiche del Piceno.

14/03/2006





        
  



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