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Operazione “HOT LINE”: 29 ordini di arresto emessi dalla magistratura ascolana

Ascoli Piceno | Vasta ed articolata Operazione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato. Contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di ingenti truffe in danno della Società Telecom Italia

Alle ore 4,00 odierne circa 150 uomini della Polizia di Stato, sono stati impiegati nella provincia di Ascoli Piceno, Roma, Napoli, Palermo, Perugia, Bari, Pescara, Chieti, Genova, L’Aquila, Trapani, Arezzo e Teramo a conclusione di una vasta ed articolata indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno e coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato di Roma, denominata “HOT LINE”.

29 gli arresti e le ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP preso il Tribunale di Ascoli Piceno; 34 gli indagati per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe di ingente valore con l’aggravante del numero dei compartecipi superiore a dieci. Ingente il danno patrimoniale ed i profitti illeciti del gruppo che, per il periodo monitorato, ammonta a circa oltre 1 milione di Euro. Effettuate anche 34 perquisizioni domiciliari nel corso delle quali è stata sequestrata documentazione utile alle indagini.

Le investigazioni della Questura di Ascoli Piceno hanno riguardato un sodalizio criminale dedito a sistematiche truffe in danno della società Telecom Italia.
In particolare il gruppo criminale monitorato, completamente disarticolato con l’odierna operazione di P.G., aveva architettato un semplice quanto incisivo piano operativo onde attuare ingenti truffe in danno della società Telecom Italia attivando, in diversi comuni d’Italia, decine di linee telefoniche fisse e generando, poi, un notevole flusso di telefonate verso numeri a tariffazione speciale (899).

Per consumare la truffa il gruppo criminale si avvaleva di persone addette al reperimento di abitazioni nella zona prescelta all’interno delle quali venivano attivate, da altri componenti dell’organizzazione, utenze telefoniche ISDN utili a generare numerose telefonate verso le utenze a tariffazione speciale prescelte; il gruppo si avvaleva anche di persone il cui compito era quello di generare materialmente le telefonate verso le utenze che venivano fornite ed il cui compenso veniva calcolato proprio in relazione al numero effettivo di telefonate effettuate verso l’utenza individuata. Di solito i “telefonisti” venivano compensati con la somma di 50 centesimi per ogni telefonata diretta al call center individuato.

Si tiene a precisare che la tariffa verso le utenze anzidette 899, composti ad esempio per contattare lenee a sfondo erotico (hot line), cartomantiche ed altre, varia fino alla somma di circa 15 euro al minuto , significando che la Società Telecom Italia deve versare una somma oscillante tra il 60% e l’ 80% dell’importo fatturato ai titolari delle società di servizio a cui fa capo l’utenza a tariffazione speciale prescelta e contattata dai truffatori.

Le telefonate venivano concentrate dai truffatori specie nel fine settimana o nei giorni festivi quando l’ufficio frodi della Telecom Italia non era in grado di rilevare il traffico telefonico anomalo verso il numero a tariffazione speciale scelto, consentendo, quindi, agli indagati di sparire dopo aver generato il notevole flusso di telefonate verso tali utenze 899...

Le indagini, durate circa 5 mesi, sono state avviate ad Agosto 2006 quando all’interno di un appartamento di Ascoli Piceno, sito in via Marcello Federici, venivano sorpresi nella flagranza di reato 3 persone intente a generare freneticamente telefonate verso codici a tariffazione speciale prestabiliti. Nel corso della perquisizione venivano individuati numerosi codici 899 che dovevano essere composti oltre all’intera documentazione utile a comprendere il modus-operandi dell’organizzazione.

I successivi accertamenti svolti, anche con l’ausilio di sofisticati sistemi tecnologici, consentivano di verificare la non occasionalità dell’azione criminosa e la non comune professionalità di un rilevante numero di persone che avevano escogitato un sistema illecito che si era già ripetuto ed era andato a buon fine anche in altre località.
In particolare si ritiene che il gruppo di soggetti arrestati sia coinvolto, a diverso titolo, nei seguenti accertati fatti criminosi tutti consumati con le medesime modalità:

1. Acquaviva Picena (AP) il 19 Maggio 2006;

2. Castel di Lama (AP) il 19 Maggio 2006, ;

3. San Benedetto del Tronto (AP) il 26 Maggio 2006;

4. San Benedetto del Tronto (AP) il 1° Giugno 2006;

5. San Benedetto del Tronto (AP) il 16 Giugno 2006;

6. Perugia il 30 Giugno 2006;

7. Sulmona (AQ) il 22 Luglio 2006;

8. Sulmona (AQ) il 29 Luglio 2006;

9. Perugia il 13 Agosto 2006;

10. Ascoli Piceno il 19 Agosto 2006.

11. Pescara il 24 Dicembre 2006;

12. Città S. Angelo (PE) il 27 Gennaio 2007.

Grazie alle complesse investigazioni svolte sono stati individuati i gestori e legali rappresentanti di centri servizi assegnatari di alcuni codici non geografici a valore aggiunto (899) contattati in occasione delle truffe; gli intermediari, ossia coloro che reperivano le utenze 899 che dovevano essere contattate; le persone addette alla materiale composizione delle utenze prescelte in occasione delle truffe ed i soggetti che consentivano il reperimento degli appartamenti all’interno dei quali altri componenti dell’organizzazione attivavano utenze ISDN utili a consumatr la truffa.
Numerosi componenti dell’organizzazione sono stati rintracciati di Pescara.

Arrestata a Pescara la persona ritenuta il principale componente dell’organizzazione, C. C. e numerose altre persone suoi fiancheggiatori ed attivi componenti del sodalizio che proprio dalla città abruzzese si spostava nei vari centri individuati per realizzare le truffe ed attuare l’illecita metodologia perfettamente collaudata.

Sono due le circostanze in cui dipendenti delle Squadre Mobili di Ascoli Piceno e Pescara hanno sorpreso membri dell’organizzazione proprio nella flagranza di reato nel mentre in due appartamenti di Pescara componevano freneticamente utenze a tariffazione speciale 899 veicolando un ingente traffico telefonico verso codici a valore aggiunto prescelti.

L’organizzazione è stata completamente disarticolata e sono in atto approfondimenti investigativi utili a verificare il coinvolgimento nei fatti in argomento di altre società e centri servizi titolari degli ulteriori codici a tariffazione speciale emersi nel corso delle complesse investigazioni svolte.
Il P.M. inquirente è il Dr. Adriano Crincoli della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Ascoli Piceno Dr.ssa Annalisa Gianfelice.

Al momento sono sfuggite alla cattura altre 2 persone e sono attivamente ricercate..
Hanno fattivamente collaborato al buon esito delle investigazioni svolte le Squadre Mobili di Pescara, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Perugia, L’Aquila, Chieti, Teramo, Genova, Trapani, Arezzo, Macerata, Campobasso ed il Reparto Prevenzione Crimine di Pescara.

Importante anche il contributo del Centro Frodi (security operation) della Telecom Italia di Bologna.

14/03/2007





        
  



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