I furti dei Thievery Corporation
San Benedetto del Tronto | Thievory Corporation "Saudade"
di
Thievery Corporation
"Saudade"
Rob Garza e Eric Hilton sono stati tra i primi deejay a dare vita a progetti che, grazie all'elettronica e ai campionamenti, hanno determinato una vera e propria svolta all'interno dell'industria e del mercato discografico. Appassionato di jazz e musica classica, il primo e di ambient music, il secondo, la coppia ha creato a Washington la formazione dei Thievery Corporation.
Con un nome che è tutto un programma ("La compagnia del furto") i due volevano dimostrare che al giorno d'oggi in musica tutto è già stato sperimentato e i nuovi artisti (ammesso che i deejay lo siano) non possono fare altro che shakerare tutto il già detto creando, quasi in copia conforme, sonorità ibride per un (im)probabile quotidiano fatto di serate e aperitivi, party e illusioni da polvere bianca di una società di plastica che rimanda a "Capitali Umani" e alla "Grande Bellezza". Nelle intenzioni del gruppo non c'è mai l'idea della follia della discoteca e dell'ubriacatura della festa bensì del "dopo" che prelude al raffreddamento dell'atmosfera (etichettato come "chill out"). Sei dischi in 15 anni prima di arrivare a questo in uscita il prossimo aprile hanno fatto dei Thievery Corporation una delle formazioni più richieste e affermate del deejaying contemporaneo.
L'innamoramento del jazz per il Brasile e per i suoi suoni era già iniziato negli Usa sin dagli anni Cinquanta, con Stan Getz e Gerry Mulligan per proseguire con uno stuolo di artisti affascinati dal ritmo sincopato che mescolava ritmo e nostalgia, lirismo e sensualità. E oggi "Saudade" rappresenta il primo passo dei Thievery Corporation verso la musica di Jobim e di Joao Gilberto, di Luiz Bonfa e di Laurindo Almeida. Si tratta di una rilettura al femminile di atmosfere piene di morbidezza e di colori sofisticati. Il tappeto sonoro che piacerà certamente a quanti hanno amato il sound e le canzoni di Sade, si avvale di partecipazioni vocali femminili (Shana Halligan, Lou Lou Gelichkhani, Karina Zaviani, Elin Melgarejo, Natalia Clavier) che cantano in portoghese, inglese, francese, italiano e spagnolo tanto per catturare con i tentacoli della finta seduzione il pubblico più vasto possibile. Non c'è una nota di tutto "Saudade" che non sia stata già ascoltata centinaia di volte in produzioni francesi e italiane, sudamericane e giapponesi. Per chi si entusiasma di operazioni come queste suggerisco qualche pagina di Adriana Calcanhotto o Rosa Passos ma anche di Mina o Ornella Vanoni, di Helena Noguerra o di un indimenticabile Nino Ferrer, che negli anni Sessanta aveva firmato un capolavoro come "La rua Madureira". Quanta finzione e quanta noia nella dozzina di canzoni di "Saudade". I Thievery Corporation farebbero bene a tornare agli studi di elettronica e alle vere nuove sonorità lasciando da parte il Brasile e la sua incredibile e reale saudade.
Voto 5/10
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16/03/2014
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