Paolo Soriani, Jose Angel Irigarai e Raffaello Simeoni il 19 marzo a In Art
San Benedetto del Tronto | Domenica 19 marzo gli ospiti del primo appuntamento di “In Art” presso la trattoria “Da Rino al Pontino” di San Benedetto del Tronto saranno il fotografo Paolo Soriani, il poeta basco Jose Angel Irigarai e il musicista Raffaello Simeoni.
di Elvira Apone
la locandina dell'evento del 19 marzo
Domenica 19 marzo, presso la trattoria “Da Rino al Pontino” di San Benedetto del Tronto, si svolgerà il primo incontro della seconda parte della rassegna letteraria e musicale “In Art” organizzata dall’associazione culturale Rinascenza con la direzione artistica di Annalisa Frontalini. Ospite speciale della serata sarà Paolo Soriani, docente presso la John Cabot University e direttore della scuola di Fotografia Professionale alla Fonderia delle Arti di Roma. Già presente il 2 ottobre alla serata di apertura, tornerà quindi il padrino di “In Art” con la sua esposizione fotografica, di cui omaggerà anche questa seconda parte della rassegna. Rinascenza è onorata di avere come padrino di “In Art” un artista di rara sensibilità e bravura come Paolo Soriani, che non solo ha sostenuto la rassegna sin dal suo esordio, ma ha anche manifestato la sua costante presenza, accettando, con grande disponibilità e generosità, di esporre per tutto il periodo della rassegna il suo progetto SORIANSKY MEETS, nato nel 2013 in occasione della ventunesima edizione dell’Umbria Jazz Winter, che comprende diversi ritratti di personaggi del jazz in un contesto visivo creato appositamente per loro, dove trovano spazio, in perfetta simbiosi, pittura, musica e fotografia. Gli altri due illustri ospiti di questo primo appuntamento di “In Art” saranno il poeta basco Jose Angel Irigarai, che, di passaggio in Italia, farà una delle sue poche tappe anche a San Benedetto e presenterà il suo libro “Luoghi, sensi…nel viaggio” (Perosini edizioni), e il musicista Raffaello Simeoni che, accompagnato da Stefano Manelfi alle chitarre e da Carlo Ferretti alle percussioni, si esibirà nell’originale concerto “Saltarello all’Alhambra”.
Jose Angel Irigarai, poeta e scrittore basco nato a Pamplona, è anche autore di saggi e di racconti oltre che di poesie. Membro di varie istituzioni e associazioni, come l’'Accademia della Lingua Basca e l’Associazione Ca' Nova di Crevoladossola, è da molti anni impegnato in diverse attività sociali e culturali a livello europeo. Amante dell’Italia, dove soggiorna spesso, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra cui Zeharbidetan (Pamiela Iruñea, Pamplona, 2004), un DVD-libretto di piano e poesia scritto insieme al musicista Antonio Breschi, e Disamionica (Uncò, Verona, 2013), una raccolta di poesie scritte sia in basco sia in italiano.
Il libro “Luoghi, sensi…nel viaggio” (Perosini edizioni) è una raccolta di poesie con testo basco a fronte che conferma ancora una volta l’universalità dei suoi versi, espressione e testimonianza di valori eterni, quali il comune destino degli uomini, il desiderio di libertà di tutti i popoli, l’importanza della memoria storica, la forza e la potenza dei fenomeni naturali, la fratellanza tra gli esseri umani, le oppressioni e le tragedie della storia, troppo spesso causa di vittime e di sofferenze. Ma, allo stesso tempo, la sua poesia rivela anche una dicotomia, una contrapposizione tra sentimenti contrastanti: da un lato, il dolore e l’angoscia per la sorte umana, dall’altro, l’incanto e lo stupore di fronte alla grandezza della natura, che gli regala meraviglie come il suo giardino di rose. E la stessa antitesi, la stessa tensione degli opposti si avverte anche tra l’apparente semplicità dei motivi ispiratori della sua poesia e le sue scelte formali, spesso basate su citazioni raffinate e su arguti riferimenti ad autori di ogni tempo e luogo. E nonostante il poeta stesso riconosca, suo malgrado, la fragilità dei propri versi, i limiti delle proprie parole, che risultano talvolta inadeguate a esprimere emozioni troppo forti e intense, tuttavia non abbandona la speranza che queste stesse parole, cui affida il proprio mondo interiore, che è poi quello di ciascun essere umano, possano diventare fertile germoglio di rinascita e di vita.
Ambasciatore della nuova musica popolare, Raffaello Simeoni è un cantante dalla voce calda e potente, un compositore che da anni sperimenta nuove sonorità attraverso arrangiamenti inusuali e un musicista eclettico in grado di suonare tanti strumenti diversi: flauti moderni e antichi, cornamuse, organetto, liuti arabi, ciaramelli, gironda. Ha cantato e suonato in varie formazioni rock e jazz e ha collaborato con tantissimi artisti, tra cui Claudio Baglioni, Eugenio Bennato, Hevia, Noa, Avion Travel, Moni Ovadia, Simone Cristicchi, Ron. Fondatore nel 1985 dei Novalia, vincitore nel 1995 del premio “Città di Recanati” con il brano “Rama e rosa” e, nel 2005, del Festival di Mantova con il disco da solista “Controentu”, Simeoni ha composto musica per il teatro, per il cinema, per la danza e per la televisione, ha curato la realizzazione di stage, concerti, video, ha scritto articoli sulla musica popolare e sulle tradizioni musicali del mondo. Dal 1997 tiene in diverse scuole corsi di aggiornamento per insegnanti sulla musica e le tradizioni popolari, da otto anni è il direttore artistico della rassegna di musica etnica “Talatta Talatta”, che si svolge a luglio e ad agosto nella provincia di Rieti. Cantante dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium di Roma diretta da Ambrogio Sparagna, quest’artista porta la sua musica e le sue canzoni in tutto il mondo: dall’Europa agli Stati Uniti, dalla Cina all’Egitto, dalla Tunisia al Messico.
Il suo “Saltarello all’Alhambra” è un progetto originalissimo e fuori dal comune, in cui si incontrano e si incrociano voci e strumenti musicali appartenenti sia alla tradizione italiana sia a quella mondiale, un viaggio affascinante, frutto di un suo lungo percorso di ricerca e di rielaborazione di materiali tradizionali, che condurrà il pubblico di In Art dalle atmosfere delle antiche tradizioni alle insolite sonorità avanguardiste. Nato come un esperimento sulla musica popolare nel mondo dalle origini all’avanguardia, il “Saltarello all’Alhambra” di Raffaello Simeoni coniuga, con naturalezza, lievità e attenzione, e anche attraverso il recupero e l’utilizzo di strumenti musicali poco comuni o addirittura dimenticati, contemporanee visioni a melodie, ballate e danze legate a luoghi e a mondi atavici e lontani nel tempo.
Una serata, dunque, all’insegna della multiculturalità, alla scoperta di quelle radici etniche e spirituali che, da un lato, ci identificano e ci distinguono come popolo e come individui, ma, dall’altro, ci accomunano e ci uniscono agli altri, facendoci superare distanze e divisioni. Un’esperienza che toccherà sicuramente tutti da vicino e inviterà ciascuno a riflettere sulla propria identità culturale, una nuova opportunità per arricchirsi, oltrepassando i propri confini geografici e mentali.
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16/03/2017
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