La Regione abolisce la tassa sulla bonifica
Ascoli Piceno | Lo comunica l'Assessore Luciano Agostini che vede un problema: "cosa debbono diventare i consorzi di bonifica?"
di Luciano Agostini
Penso sia arrivato il momento di fare un po' di chiarezza relativamente al problema dei consorzi di bonifica e, più segnatamente, a quello del Tronto.
Oggi sono molti i politici che corrono al capezzale del "povero" consorzio in crisi e magari sono gli stessi che fino ad un anno fa alzavano barricate urlando quando fosse ingiusta, iniqua ed antistorica la tassa sulla bonifica.
Ebbene vorrei che si riportasse la questione nei termini veri senza alcuna speculazione di sorta anche perché il governo regionale è impegnato a trovare soluzioni in merito.
Il Governo Regionale, o più specificatamente questa maggioranza di centrosinistra, ha abolito la tassa sulla bonifica. Questo è un reale dato oggettivo, certo ed inequivocabile e spiace sentire il consigliere Castelli dirsi allibito del comportamento della regione Marche quando proprio lui, insieme all'allora consigliere regionale di AN Marucci, si presentava come strenuo sostenitore dell'abolizione della tassa.
Ricordo che Marucci, inoltrava addirittura ricorsi contro la tassa stessa istigando alla disubbidienza civile. Inoltre credo sia giusto qui suggerire anche allo stesso assessore provinciale Marcaccio che se riteneva quella tassa non iniqua ma in grado di rappresentare un versamento di solidarietà, la può immediatamente ripristinare senza alcun problema dato che oggi la funzione sulla bonifica viene esercitata dalle province.
Oggi il governo marchigiano ha abolito l'odiata tassa e oltre 61 mila cittadini del Piceno hanno beneficiato di tale decisione. Il problema è, quindi, un altro: cosa debbono diventare i consorzi di bonifica? A mio avviso essi hanno la necessità di essere riformati rideterminando la propria missione sulla funzione irrigua per l'agricoltura. Per questo abbiamo già predisposto una proposta di legge, che andrà in discussione nei prossimi mesi, che avrà il compito di dare una prospettiva nel medio - lungo termine ai consorzi stessi.
Per quanto riguarda più specificatamente il Consorzio di Bonifica del Tronto il problema vero di cui nessuno parla è il pesante debito accumulato: circa 12 miliardi di vecchie lire appesantito da un disavanzo annuale di gestione che ormai arriva, o quasi, a 500 mila euro!
Mi chiedo: anche questo è colpa della regione Marche o forse la responsabilità appartiene ai consigli di amministrazione che nel tempo hanno governato il Consorzio? Il problema, quindi, non viene meno approvando un emendamento che prevede risorse sicuramente non sufficienti a risolvere alla radice i problemi del Consorzio, anzi, esso non farebbe altro che alimentare e sostenere il perdurare di una situazione che, invece, va strutturalmente affrontata.
Si potrebbe chiedere a chi oggi "abbaia alla luna", dove si trovavano quando il Consorzio di Bonifica del Tronto accumulava così tanta passività, ma credo che questo non serva a nessuno. Comunque comunico che proprio nella seduta odierna di Giunta abbiamo discusso sulla questione cercando di assumere anche alcuni orientamenti e indicando priorità:
- La salvaguardia e la tutela dei posti di lavoro chiedendo su questo punto, una sinergica collaborazione alla Provincia di Ascoli Piceno;
- La salvaguardia del sistema irriguo per l'agricoltura della Vallata del Tronto e su questo stiamo facendo una ricognizione, insieme al commissario straordinario, per garantire tale servizio;
- L'approvazione, in tempi rapidissimi, di una legge di riordino e di fusione di più consorzi regionali tale da affrontare strutturalmente i problemi.
Come si può ben vedere, quindi, il governo regionale sta lavorando anche dopo aver trasferito le competenze con la consapevolezza di non possedere magiche alchimie data la pesante situazione non determinata certamente da noi. Poter contare su una collaborazione di tutti tergiversando sulla sterile strumentalità politica, sarebbe un fatto positivo perché solo così potremmo risolvere i pesanti problemi che oggi ci troviamo di fronte, soprattutto per tutti quei lavoratori che non hanno, decisamente, alcuna colpa.
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16/03/2004
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