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Truffe immobiliari: denunciati tre nomadi

Civitanova Marche | Numerosi i reati di cui sono stati accusati i tre nomadi: si va dalla truffa in concorso all'estorsione tentata e consumata ai danni degli uffici vendite di edifici in costruzione.

I carabinieri della compagnia di Civitanova hanno denunciato tre nomadi per concorso in truffa ed estorsione, consumate ai danni di società immobiliari presenti nelle province di Macerata, Ancona ed Ascoli.

Le indagini si sono avviate sei mesi fa, proprio a Civitanova, dove un gruppo di nomadi, proveniente dal nord Italia, si era insediato in un'area di sosta "autorizzata" ed aveva lasciato intendere volesse restarci per un lungo periodo, viste le richieste di allaccio di energia elettrica e l'iscrizione dei figli minori ad un circolo didattico della zona sud della città.

I carabinieri del nucleo operativo della compagnia, si erano accorti ed avevano iniziato a monitorare le loro attività; al mattino, vestiti elegantemente e a bordo di un'utilitaria, girovagavano per Civitanova e per i comuni limitrofi e si soffermavano dinanzi agli uffici vendite di edifici in costruzione; un uomo, con atteggiamento distinto ed accento veneto, domandava informazioni al responsabile delle vendite per l'acquisto di appartamenti; i venditori, nonostante non conoscessero la persona, si fidavano dell'aspetto e giungevano ad accordarsi per la vendita, ricevendo alcune migliaia di euro di acconto. Un paio di giorni dopo l'epilogo: quell'uomo, questa volta trasandato e a bordo di camper, si ripresentava a quell'ufficio vendite e, accompagnato da numerosissimi familiari, lasciava sottintendere situazioni di insolvenza oppure, in alcuni casi le stesse imprese, spinte da motu proprio, recedevano i compromessi restituendo le caparre; ma gli abili "acquirenti" riuscivano a farsi restituire fino al triplo delle "caparre" pagate, traendone ingiusti profitti per diverse migliaia di euro.

Gli autori di questa macchinosa, apparentemente innocua, truffa, si muovevano sul territorio marchigiano spostandosi da un comune all'altro in cerca di "affari"; a Civitanova, baricentrica in regione, volevano stabilizzarsi e "colpire" nei comuni del fermano e dell'anconetano; avevano studiato "bene" la condotta criminosa e ritenevano forse di non essere perseguibili penalmente, ma di beneficiare di clausole contrattuali.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Macerata, hanno svelato numerosi reati: si va dalla truffa in concorso all'estorsione tentata e consumata. I sottufficiali della compagnia di Civitanova, segnatamente quelli della stazione di Porto Recanati che hanno raccolto le prime denunce da imprenditori del luogo, hanno eseguito una puntuale ricostruzione dei fatti ed accomunato il modus operandi degli abili "acquirenti".

Sono stati identificati e denunciati in stato di libertà alla magistratura del capoluogo tre persone, tutte native nel veneto ma senza fissa dimora, per aver commesso almeno sette truffe, sfociate in estorsioni, in Porto Recanati, Civitanova Marche, Montecosaro, in provincia di Ancona e Fermo, con profitti stimati al momento in almeno trecentomila euro.

Denunce che molti imprenditori tardano a presentare perché sono convinti di aver aderito ad una clausola contrattuale o, addirittura, che i responsabili siano impunibili o irrintracciabili. Sei mesi di indagini dei carabinieri di porto recanati, invece, hanno tracciato volti e identità certe degli autori per cui si immagina che, a breve, numerose altre vittime si possano rivolgere alle caserme dell'arma della compagnia di civitanova per rendere denuncia o querela. Si sospetta che abbiano potuto agire, sinora indisturbati, anche nelle vicine regioni Umbria ed Emilia Romagna.

17/03/2009





        
  



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