C’è un mondo sommerso della sofferenza, un mondo sommerso fatto di solitudine e violenze sui minori e sulle donne. A raccogliere questo messaggio è "Telefono Donna" che con la pubblicazione di un libro Bianco dal titolo “800-215809” che racconta i nove anni di lavoro e di successo dell’unico servizio di assistenza e solidarietà realizzato da un’amministrazione pubblica in Italia.

 

Domenica 13 marzo scorso presso il Circolo Cittadino di Montegiorgio alle ore 17.30,  il volume pubblicato dalla casa editrice “Librati” di Giorgio Pignotti è stato presentato dagli autori.

All’incontro c’erano con i saluti il Vice Sindaco del Comune di Montegiorgio Giuliana Nerla, l’Assessore Provinciale Licia Canigola, la Presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità Maria Luisa Alberti Vittori e Matteo Petrucci come esperto in scienze della Comunicazione. L’introduzione lasciata all’assessore Canigola è partita da lontano, da quando le donne e le bambine  venivano bruciate al rogo considerate streghe e i loro beni confiscati dopo le torture descritte nel malleus malificarum a quando l’8 marzo del 1908 vennero rinchiuse in una fabbrica, la Cotton, e ancora una volta bruciate perché scioperavano per difendere i loro diritti.

"Nonostante siano passati molti anni da allora e le cose per le donne siano cambiate - ha cmmentato l'assessre Caligola -  è importante ogni anno organizzare incontri  ed eventi per la giornata della donna perché tra i diritti acquisiti e quelli praticati c’è una enorme discrepanza dettata principalmente dalla mancanza di una cultura del diritto".

 

La Vittori ha sottolineato che il telefono donna è impegnato su un ventaglio di sofferenze inimmaginabile: sfruttamento della tratta degli esseri umani, casi di pedofilia, casi di usura, violenze all’interno delle mura domestiche e molto altro. Sono 650 i casi risolti ad oggi  grazie al contributo volontario di una rete di professionisti:  avvocati, psicologici, ginecologi, associazioni che collaborano gratuitamente. Matteo Petrucci si è invece occupato di aprire la finestra dell’informazione come strumento spesso ossessivo e strumentale che vede la notizia come boom giornalistico finalizzato solo alla vendita. C’è una linea sottile fra l’informazione ed il pudore: quando si parla di minori è fondamentale avere cura della privacy, dietro ogni storia c’è una persona che vive una propria drammaticità che non può essere svenduta.

 

È volontà dell’assessorato e della Commissione pari opportunità della Provincia di Ascoli Piceno far conoscere  questo strumento a tutti  portandolo nei  Comuni che intendono ospitarlo pertanto Sabato prossimo alle ore 16.30 presso l’ex lavatoio di Porto San Giorgio, ci sarà un’altra presentazione. Per informazioni ci si può rivolgere allo 0736 277301.