20° anniversario della morte di Emidio Vittori
Ascoli Piceno | l'Assessorato alla Cultura lo ricorderà nel corso di un incontro che si terrà lunedì 7 marzo, alle ore 16.00, presso la sala Vittori della Civica Biblioteca "G. Gabrielli"
Nel 20° anniversario della morte del compianto Emidio Vittori, direttore della biblioteca comunale fino al 1985, l'Assessorato alla Cultura lo ricorderà nel corso di un incontro che si terrà lunedì 7 marzo, alle ore 16.00, presso la sala Vittori della Civica Biblioteca "G. Gabrielli" con la partecipazione dell'assessore alla Cultura e vice Sindaco, Andrea Maria Antonini, del prof. Antonio D'Isidoro, della signora Marisa Vittori, di Francesco Fabiani e di Franco Laganà.
Emidio Vittori era entrato nell'organico del Comune di Ascoli nel 1951, come vice segretario. Membro della deputazione di Storia Patria delle Marche, si dedicò a studi storici e filologici. Esperto epigrafista, appassionato cultore delle cose ascolane, nel 1969 curò con l'amico Basilio Censori, la pubblicazione de "L'Acerba" di Cecco d'Ascoli secondo un codice eugubino del 1376 e un volume sul convegno tenutosi ad Ascoli in occasione del VII centenario della nascita di Cecco e queste pubblicazioni meritarono una segnalazione all'Accademia dei Lincei nel 1973.
Pubblicò numerosi interventi di epigrafia, storia locale e politica culturale.
Dopo la sua morte, avvenuta il 7 marzo del 1985, sono stati pubblicati postumi una raccolta di sonetti in dialetto ascolano "Passò l'Angeli e ddisse ammènne" e "Il libro di pietra" sulle iscrizioni del palazzo dei Capitani del Popolo.
Emidio Vittori è stato un figlio di Ascoli che con le sue opere, come ha scritto Luciano Roncalli nella prefazione al bel libro di poesie in dialetto ascolano, "ha arricchito la sua città e tutti noi donandoci ancora bellezza e coltivando e rafforzando il genio del popolo piceno".
Emidio Vittori era entrato nell'organico del Comune di Ascoli nel 1951, come vice segretario. Membro della deputazione di Storia Patria delle Marche, si dedicò a studi storici e filologici. Esperto epigrafista, appassionato cultore delle cose ascolane, nel 1969 curò con l'amico Basilio Censori, la pubblicazione de "L'Acerba" di Cecco d'Ascoli secondo un codice eugubino del 1376 e un volume sul convegno tenutosi ad Ascoli in occasione del VII centenario della nascita di Cecco e queste pubblicazioni meritarono una segnalazione all'Accademia dei Lincei nel 1973.
Pubblicò numerosi interventi di epigrafia, storia locale e politica culturale.
Dopo la sua morte, avvenuta il 7 marzo del 1985, sono stati pubblicati postumi una raccolta di sonetti in dialetto ascolano "Passò l'Angeli e ddisse ammènne" e "Il libro di pietra" sulle iscrizioni del palazzo dei Capitani del Popolo.
Emidio Vittori è stato un figlio di Ascoli che con le sue opere, come ha scritto Luciano Roncalli nella prefazione al bel libro di poesie in dialetto ascolano, "ha arricchito la sua città e tutti noi donandoci ancora bellezza e coltivando e rafforzando il genio del popolo piceno".
|
02/03/2005
Altri articoli di...
Ascoli Piceno
Cronaca e Attualità
ilq
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer

David Krakauer
"The Big Picture"
Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale
Betto Liberati