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Una politica forte e condivisa

Ascoli Piceno | Corradetti: “Il cambiamento impone la capacità di cogliere le sfide con coraggio e determinazione e questo, prima che l’ente cadesse in mano alla destra”

di Stefano Corradetti

 
La difficile situazione economica del territorio ascolano, per effetto di una difficoltà strutturale del sistema produttivo, sta determinando una costante perdita di posti di lavoro derivata da ripetute crisi aziendali.
 
E’urgente, in questa fase, una politica forte e condivisa tra i livelli istituzionali (le organizzazioni sindacali e le Associazioni datoriali), capace di determinare una risposta programmatica unitaria a partire dalla ridefinizione di un modello di sviluppo, fino alla progettazione di infrastrutture e servizi per mantenere le imprese industriali nel territorio.
 
In una situazione di così grave emergenza è sicuramente preoccupante la situazione di crisi in cui versa il Consorzio Industriale oggi governato dal Centrodestra.
 
A più di un anno dal suo insediamento l’amministrazione del Consid “brancola nel buio”  tanto che non trova di meglio da fare che affidare un oneroso incarico a terzi per avere una qualche idea su come si gestisce l’area industriale. L’ assegnazione di un incarico da 50 mila euro ad una ditta esterna per l’elaborazione del programma, rappresenta una vera e propria dichiarazione d’incapacità dell’attuale dirigenza nel gestire un ente che per finalità ha proprio quella di programmare la politica industriale del comprensorio.
 
Con preoccupazione si deve constatare  come l’attuale dirigenza non sia in grado di interpretare le dinamiche trasformative del tessuto industriale che determina da solo gran parte dell’occupazione e quindi della qualità della vita degli abitanti di Ascoli Piceno.
 
Abbiamo notato, dopo un certo periodo di tregua, l’agitazione dell’Avv. Giulio Natali  con interventi sulla stampa nei quali ha cercato disperatamente di attribuire al passato l’attuale gestione fallimentare del Consorzio Industriale di Ascoli Piceno.
 
 
Il cambiamento impone la capacità di cogliere le sfide con coraggio e determinazione e questo, prima che l’ente cadesse in mano alla destra, si coglieva nelle azioni che aveva nel tempo prodotto: la realizzazione di servizi collettivi, la gestione delle acque industriali, la depurazione, il  piano energetico, riuscendo ad uscire da un ruolo asfittico di semplice gestore di aree, interpretando questa funzione istituzionale in una maniera intelligente e coerente con gli accordi e con le parti sociali. Un ruolo da protagonista per il mantenimento e la stabilizzazione del tessuto produttivo che oggi non ha scelto la strada della delocalizzazione.
 
E’urgente che il Consid esprima oggi tutta la sua potenzialità  per contribuire arginare la problematica del comparto industriale, altrimenti diventerà ancora più complessa e difficilmente gestibile, le imprese che stanno ristrutturando, riducendo, delocalizzando non aspettano gli incarichi che sta dando oggi l’attuale amministrazione del nucleo industriale per risolvere i problemi domani.

20/03/2005





        
  



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