Incentivare la crescita dello sport di base
Ancona | I vertici presenti in conferenza stampa hanno chiesto alle forze politiche di impegnarsi a riorganizzare l'intero sistema sportivo, partendo dalla liquidazione del Coni servizi spa.
incentivare la crescita dello sport di base
Appello che ha già ricevuto centinaia di adesioni da parte di importanti esponenti del mondo dello sport (Paolo Collier, ex calciatore professionista, Assunta Legnante, campionessa europea indoor del lancio del peso), di quello associativo (Carlo Balestri, mondiali antirazzisti, Alex Zanotelli, missionario comboniano) e di diversi politici nazionali. Anche l'assessorato allo Sport della Regione Marche ha aderito all'appello considerato che le molteplici associazioni sportive di base sparse su tutto il territorio regionale, affiliate e non alle Federazioni e agli Enti di promozione sportiva, sono i principali attori e promotori dello sport con finalità sociali e lontano dalle esasperazioni competitive.
I vertici presenti in conferenza stampa hanno chiesto alle forze politiche di impegnarsi a riorganizzare l'intero sistema sportivo, partendo dalla liquidazione del Coni servizi spa e cercando di arrivare ad una definizione chiara dei ruoli e delle funzioni dei diversi soggetti della rete sportiva. Hanno sottolineato l'importanza d'incrementare il fondo per lo sport di cittadinanza in misura adeguata, per garantire la massima diffusione e promozione dello sport di base, dando la piena competenza alle Regioni e agli Enti locali, riconoscendo e sostenendo le associazioni che offrono qualità degli interventi e non perché iscritte al registro nazionale del Coni.
Inoltre, hanno chiesto di prevedere attraverso un atto legislativo, un sistema di mutualità nello sport professionistico finalizzato al sostegno dell'associazionismo sportivo di base che incentivi la partecipazione attiva delle persone in difficoltà (disabili, tossicodipendenti, etc). Questo lo si potrebbe ottenere attraverso una tassazione sugli stipendi dei professionisti sportivi superiori a 5 volte lo stipendio medio nazionale oppure con una percentuale significativa dei proventi dei diritti televisivi.
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20/03/2008
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