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Lampadine rotte

San Benedetto del Tronto | Quando in un lampo si arriva ad abbattere una storica, bellissima ex fabbrica di lampadine, davvero addio luce.

di Sara Di Giuseppe


L'ultimo misfatto (il penultino, la distruzione del vicino complesso "ex Cardarelli", il prossimo, l'inviso malandato mercato di via Montebello) è stato disinvoltamente perpetrato in un amen.

Così questo grande spazio inzuppato è pronto a ricevere un altro "panettone". Brutto - va da sè - pomposo, arzigogolato, nel dominante stile (!) nostrano vacuo e arrogante.

Un affare certamente.

Siamo decerebrati: un edificio bello - bello in senso industriale - neanche troppo degradato ( solo abbandonato ), invece di sbrigarci a recuperarlo, ristrutturarlo, riutilizzarlo, riviverlo, lo buttiamo giù.

Stile rigoroso ma pregevole, dimensioni proporzionate e armoniche, nervi saldi (di cemento armato). Facciate garbate "tratteggiate" in rilievo, con immense vetrate a quadretti (prevalenza vuoti-su-pieni ). All'interno locali squadrati e luminosi, volumi ariosi, soffitti alti. Un esempio di equilibrio e sapienza costruttiva (vedi la copertura a leggere travi metalliche), di ponderata economia, di razionalismo produttivo, di futuro (!). Decenni fa ci producevano lampadine per mezzo mondo. Non mutande. Come avere oggi - qui - un'industria di computer.

Anche trascurato e mai ripulito, invecchiava con eleganza. Somigliava - in piccolo - al celebre Lingotto di Torino, e anche a tante fabbriche piemontesi, lombarde, sàssoni, boeme di 50-80 anni fa, che da quelle parti hanno generalmente salvaguardato, con gusto, reinventandone gli usi. Archeologia industriale.

Da queste parti forse non c'è un Renzo Piano (secondo me c'è), ma si poteva almeno copiare. Mica un disonore, non siamo a scuola.

Invece, vivendo da cannibali in un paese cannibale, sazi di incultura, di analfabetismo (di ritorno) e stupidità, l'intelletto arretra. Nella nostra ex fabbrica di lampadine - senza scomodare l'intelletto, appunto - non si potevano efficacemente ricavare, per esempio, dei mini-loft (uffici, abitazioni, atelier) che avrebbero insieme rivalutato - culturalmente - un mercato immobiliare fatto ormai di loculi d'oro in fotocopia?

Purtroppo però abbiamo le teste rasate anche dentro se, in una violenta spirale quadra, distruggiamo sistematicamente ogni traccia di un passato quasi memorabile, di piccola storia, di italica architettura di un luogo di lavoro.

Invece di (ri)progettare con leggerezza accendiamo ruspe, pilotiamo caterpillar giapponesi a gran velocità, eruttiamo calcinacci, fragore, l'iradiddio...ricavandone il Nulla.

Come una lampadina rotta, la nostra ex fabbrica di lampadine è ita. Come l'Italia.

24/03/2006





        
  



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