Il centrosinistra, prosegue la battaglia per la trasparenza nella gestione delle società comunali, che ha visto costretto il Sindaco alle dimissioni e che attualmente vengono guidate da assessori comunali nominati dal Sindaco.

 

In questa direzione abbiamo richiesto ed ottenuto solo in parte e con ampio ritardo gli atti relativi agli impianti e alla discarica di Relluce. Attraverso la società comunale Ascoli Servizi viene, infatti, gestita la discarica stessa, ed il consiglio comunale rimane al di fuori di qualsiasi possibilità di controllo e trasparenza della sua gestione.

 

Dall’analisi dei documenti consegnati sembrerebbero emergere gravi irregolarità e inadempienze nella gestione degli impianti di compostaggio e del rispetto del Capitolato di appalto. Al contrario di quanto previsto come obbligo dal capitolato d’appalto non è stato mai attivato l’impianto di triturazione della raccolta differenziata, costato quasi 10 miliardi di lire e fermo da almeno 5 anni, mentre era previsto l’obbligo per la ditta aggiudicataria di attivazione entro 200 giorni che decorrevano dal gennaio 2002.

 

Non riusciamo a comprendere, come mai, l’amministrazione comunale prima, e la società Ascoli Servizi dopo, non abbiano proceduto alla revoca dell’appalto, come previsto dal capitolato stesso, provocando un evidente danno alla collettività.

 

Ci appare poi incomprensibile, come mai sia stato riconosciuto un aumento della tariffa per ogni tonnellata trattata, quando questo avrebbe significato l’attribuzione di un punteggio di gran lunga inferiore alla ditta che attualmente gestisce e non gli avrebbe consentito l’aggiudicazione dell’appalto stesso a favore di altre ditte partecipanti alla gara.

 

Ci chiediamo poi, come mai, non è stato rispettato l’impegno di portare a 16 i dipendenti, impegno per il quale nell’aggiudicazione era stato attribuito anche un punteggio. E’ noto, infatti, che mantenendo i 15 dipendenti la ditta stessa mantiene la facoltà di licenziare senza giusta causa, riuscendo a tenere sotto una maggiore pressione i lavoratori.

 

Ci sorgono dubbi su come siano maturate le decisioni di licenziare due dipendenti, uno dei quali Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Ci chiediamo, anche in questo caso, perché il comune e l’Ascoli Servizi, non abbiano fatto rispettare questo impegno.

 

Ci chiediamo, infine, come mai nonostante fosse previsto dal capitolato di appalto, per anni non sono mai stati attivati i biofiltri, che avrebbero consentito una maggiore salubrità dell’ambiente circostante ed un abbattimento dei vapori immessi nell’atmosfera, che anno provocato le forti proteste dei comuni circostanti, come Castel di Lama.