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Amat, il direttivo approva il bilancio 2005

| ANCONA - L’esercizio si è chiuso con un utile di 161.000 euro, destinati a coprire deficit pregressi come previsto dal piano di rientro del 2003 che l’associazione sta rispettando con cadenza annuale.

Il comitato direttivo dell’Amat ha approvato la proposta di bilancio consuntivo 2005, che l’Assemblea dell’Associazione esaminerà a fine aprile per il voto definitivo.

Nel volume d’affari 2005, di circa 5milioni di euro, non ci sono variazioni sostanziali rispetto all’esercizio passato per lo stato patrimoniale dell’Ente, registrando una conseguente diminuzione dei debiti. Anche la situazione economica è in linea sia rispetto all’esercizio precedente che al piano di rientro approvato nel 2003 che costituisce uno strumento fondamentale per la nuova politica economica dell’Amat oculata nella spesa e attenta ad un rapporto mai sbilanciato tra cosati e ricavi.

Fra le uscite si sono registrati aumenti fisiologici sulla misura dell’anno precedente per le voci cachet delle compagnie prosa (+ € 250.000) e costi del personale (+ 4%). Rimangono invece costanti le spese commerciali e quelle generali amministrative, mentre si sono ridotte quelle per le collaborazioni amministrative.

A questo proposito il Presidente dell’Amat, Gino Troli, sottolinea che «L’Associazione teatrale, che ha nel suo Dna uno stretto rapporto con gli Enti locali suoi soci, costruisce questi risultati con una forte concertazione delle linee culturali ed una reale condivisione delle proposte teatrali. Risultati che sono frutto di una volontà comune di realizzare una offerta che tenga fortemente presente il problema dei costi e delle entrate (infatti, di media, più del 60% dei costi sono coperti dagli incassi).

Inoltre» afferma Troli «L’Amat ha affrontato un disavanzo, peraltro poco significativo se rapportato a 30 anni di attività, con una attenta politica di spesa che l’ha vista rientrare in tre anni di quasi mezzo miliardo. Questo è il nostro modello e lo proponiamo a chi in questi giorni palesa gravi problemi economici nel sistema dello spettacolo delle Marche. Però diciamo anche che se l’Ente regionale intende intervenire per risanare situazioni debitorie di altre istituzioni, l’Amat non vuole farne le spese pagando, quasi fosse una colpa, la sua oculatezza e la sua serietà. Insomma che in questa regione non ci siano figli e figliastri, perché a tenere aperti 50 teatri delle Marche e a portare il teatro in qualunque angolo di questa regione siamo noi e gli Enti locali».

Per le 550 recite messe in scena nel 2005 gli incassi della prosa sono cresciuti di €. 100.000 rispetto all’anno precedente. La diminuzione dei Contributi Ministeriali di € 30.000 (5%) a fronte dei quali però lo stesso ministero concede una riduzione propozionale dell’attività, è compensata dall’incremento del contributo in conto capitale di circa € 30.000 da parte della Regione e dal contributo straordinario di € 50.000,00 riconosciuto ad Amat in fase di assestamento di bilancio regionale. Aumentate le sopravvenienze attive con il rimborso dei costi sostenuti nel 2003 per la vigilanza: un accordo fra Ministero dei Beni e Attività Culturali e Ministero dell’Interno solleva ora infatti gli organizzatori teatrali dall’onere per i Vigili del Fuoco.

25/03/2006





        
  



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