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Il territorio ascolano è il fanalino di coda della Regione Marche

San Benedetto del Tronto | La Sinistra - L'Arcobaleno torna con un intervento a commentare la frattura tra Spacca e Rossi, tra Regione e Piceno, tra fondi e crisi nel territorio.

Il Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, e il Sindaco di San Benedetto del Tronto, Giovanni Gaspari

Pubblichiamo di seguito l'intervento del Coordinamento Ascolano "La Sinistra-Arcobaleno" sulla crisi del PIceno e la vicenda Rossi-Spacca.


Come è possibile vedere in questi giorni, il territorio ascolano non soffre solo di una crisi economica e occupazionale ma, ancor peggio, sconta da sempre una crisi socio - culturale che - riflessa in politica - rende il nostro territorio ancora più povero e isolato. E questa arretratezza è possibile individuarla nei comportamenti tenuti in questi giorni dal PD locale e provinciale nella strenua difesa del Presidente della Regione Spacca ai danni del territorio ascolano.

E' necessario però ri-fare un po' di chiarezza, partendo dall'oggetto del contendere: un documento per rilanciare l'economia del Piceno, elaborato dalla Provincia di Ascoli Piceno in collaborazione con Piceno Sviluppo, condiviso e firmato da trenta soggetti sociali tra cui sindacati e organizzazioni di settore.

Mentre questi soggetti lavoravano al suddetto progetto, il Presidente della Regione Spacca ha pensato bene di "scavalcare" istituzioni e parti sociali imponendo un "Commissario straordinario per il Piceno", individuato nella persona del Vice-Presidente della Regione Marche Luciano Agostini.

Una volta elaborato il progetto, il Presidente della Provincia Massimo Rossi ha pensato bene di rendere noto questo strumento al Presidente dell'Ente superiore che maggiormente dovrebbe avere a cuore le difficoltà dei territori amministrati, e cioè al Presidente Spacca. Quest'ultimo per ben due volte fissa un appuntamento con la Provincia e, per ben due volte qualche giorno prima dell'incontro -con una naturalezza disarmante- lo rinvia a data da destinarsi.

Viene fissato un terzo incontro e ancora una volta questo viene rinviato e, risponbdendo alle rimostranze della Provincia, risponde che l'incontro si potrebbe tenere ugualmente ma alla presenza dell'Assessore al Bilancio della Regione Marcolini.

Preso atto della competenza e della serietà dell'Assessore Marcolini, si pone però per Rossi un problema di rappresentanza politica e l'onestà intellettuale, insieme alla deontologia politica di un Presidente di Regione, impone la presenza del "Presidente" in quanto rappresentante delle istanze dei cittadini e rappresentante istituzionale dei problemi dei territori amministrati.

Per questo Massimo Rossi ha inviato un telegramma al Presidente Spacca in cui chiedeva di formulare una data per l'incontro e contestualmente ha sentito il sacrosanto dovere di avvisare i cittadini del territorio ascolano -da mesi in attesa di risposte concrete- dei comportamenti discutibili di Spacca. Ed ecco scatenarsi il PD, con la diatriba accesa in questi giorni contro Massimo Rossi in un meschino avvitamento di menzogne, per altro confermate nell'articolo del 20 Marzo scorso sul Messaggero, in cui viene riportato a chiare lettere che Agostini avrebbe rimesso i suoi mandati assessorili al Presidente Spacca lo scorso 10 Marzo.

Non si capisce dunque a quale titolo Agostini avrebbe partecipato alla riunione fissata per il 19 Marzo, quando da 10 giorni non era più Assessore.

Ma. a parte le questioni formali, la dura realtà è che il territorio ascolano è il fanalino di coda della Regione Marche che, se non avesse la Provincia di Ascoli, avrebbe una percentuale di sviluppo tra le più alte d'Italia. Forse il PD non vuole che questo sviluppo provenga da una politica della partecipazione e della concertazione - quale quella di Massimo Rossi- e preferisce la politica spartitoria e il "consenso a consumo".

Nel PD, infatti, in tanti vivono di politica e quindi il posto di Massimo Rossi e dei suoi Assessori diventa sempre più appetibile e in grado di sfamare gli appetiti di quel coacervo di EX che il Partito Democratico esprime. Ecco dunque spiegato, senza tanti giri di parole, l'attacco a Massimo Rossi che, partendo dall'assoluta mancanza di responsabilità del Presidente Spacca passa per Luciano Agostini, fagocitando l'intellettualità del coordinamento provinciale e cittadino del PD.

Un'ultima riflessione: in questo caso come nel caso della vendita Alitalia il Partito Democratico inizia ad attaccare non solo i partiti più piccoli ma anche i sindacati; infatti, se nel nostro territorio li disconosce superando i documenti istituzionali condivisi, dall'altra Prodi "accusa" i sindacati di aver fatto saltare il tavolo di vendita di Alitalia a Lufthansa....dovremmo forse evidenziare altro?

25/03/2008





        
  



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