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"Una mattinata in carcere". Il progetto dell'Amministrazione Comunale coinvolge il Liceo scientifico

Ascoli Piceno | Un gruppo di studenti si recherà nel carcere per fare esperienza di questa realtà e riflettere sul fatto che anche chi è agli arresti gode di diritti come gli altri.

Le porte del carcere si apriranno venerdì 28 marzo per un gruppo di studenti della 4a G e 5a E del Liceo Scientifico "Orsini", accompagnati dai professori Maria Luisa Erba, Luigi Morganti e Marco Ruggero Pelliccioni, impegnati nel progetto "Una mattina in carcere".

Il progetto, molto innovativo, è rivolto agli studenti delle scuole superiori, allo scopo di non far sentire il carcere così lontano dalla nostra realtà e considerare chi è "dentro", prima di tutto una persona con i suoi diritti.
Dopo le positive esperienze degli scorsi anni, quando diversi Istituti scolastici superiori hanno aderito all'iniziativa promossa dall'Amministrazione Comunale con la fattiva collaborazione della direzione della Casa Circondariale e della sua direttrice: Lucia Di Feliciantonio, "Una mattina in carcere" viene riproposta anche quest'anno.
"Sarà - ha commentato l'assessore alla Pubblica Istruzione, Gianni Silvestri - un'esperienza concreta che risulterà sicuramente utile ai ragazzi che, per la prima volta, varcheranno i cancelli del carcere e guidati all'interno della Casa Circondariale. Un momento di grande formazione anche per prendere coscienza di un mondo che appare tanto lontano da noi ma che in realtà dista soltanto pochi chilometri".

Nel corso della visita i ragazzi potranno visitare l'Ufficio Comando, l'Ufficio Matricola, l'area sanitaria e quella educativa, il laboratorio e il nucleo traduzione e avranno modo di incontrare alcune figure professionali che operano nella struttura, come le guardie carcerarie, i volontari ed alcuni detenuti in regime di semilibertà.

Il progetto vuole perseguire l'obiettivo di una crescente integrazione della Casa Circondariale di Ascoli Piceno nel territorio e nel contesto sociale in modo da favorire la condivisione da parte della collettività, del concetto di sicurezza sociale da perseguire anche tramite il reinserimento sociale del detenuto.

"Sicuramente - ha concluso l'assessore Silvestri - sarà proficuo per i ragazzi poter conoscere da vicino questa realtà che li farà riflettere sul valore della norma, della giustizia e della libertà e, soprattutto, farà loro capire che è necessario vincere la diffidenza verso coloro che hanno sbagliato e che stanno pagando il loro debito verso la società".

26/03/2008





        
  



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