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Lettera aperta UDC provinciale su diatriba Rossi - Spacca

Ascoli Piceno | "Lungi da noi l'interesse ad alimentare la diatriba politica innescatasi tra il Presidente della Provincia ed il Partito Democratico locale, anche perché in questi casi sarebbe consigliabile seguire il detto "tra moglie e marito non mettere mai il dito".

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta dalla segreteria provinciale UDC:

"Lungi da noi l'interesse ad alimentare la diatriba politica innescatasi tra il Presidente della Provincia ed il Partito Democratico locale, anche perché in questi casi sarebbe consigliabile seguire il detto "tra moglie e marito non mettere mai il dito".

Lo facciamo, se non altro, per tener fede alla nostra cultura tendente a mettere al centro dell'agire politico le cose da fare nell'interesse della comunità locale, che la politica, la buona politica, quella alta, dovrebbe sinergicamente sempre rappresentare. A maggior ragione in una fase così delicata della nostra economia territoriale, che rischia di mettere a repentaglio la stessa coesione sociale ed il bene comune per la nostra società.

E' da tempo che riflettiamo sugli eventi e sulle scelte fatte da altri livelli della politica negli ultimi 15 anni, che inevitabilmente hanno segnato ricadute negative sulla nostra realtà socio-economica e quindi ragionare sulle eventuali cause che, se non le hanno direttamente determinate, le hanno comunque sicuramente favorite.Ci riferiamo ad eventi negativi ripetutamente subiti dal nostro territorio: dalla esclusione Casmez, alla divisione della Provincia; dalla pesante deindustrializzazione, alla costante e grave crescita della disoccupazione;dalla esigua rappresentanza parlamentare del territorio, che si ripete ad ogni elezione politica, alle sistemiche scelte "anconacentriche" della Regione Marche.

Da ciò viene spontaneo domandarci: è solo responsabilità di altri? O invece, come riteniamo, la responsabilità va ricercata nella mediocrità della politica nostrana, che utilizza metodi inadeguati ed improduttivi? Veti incrociati, azioni di contrasto a prescindere, azioni tese a rimarcare primogeniture di facciata, piuttosto che di sostanza e non invece azioni sinergiche e coordinate per cogliere risultati a vantaggio del bene comune.

Quando parliamo di mediocrità della politica intendiamo riferirci a tutta la classe politica, scriventi compresi, ma anche alle forze sociali ed economiche, sindacati, imprenditori, sistema bancario ecc.. e perché no, anche ai mezzi d'informazione che preferiscono mettere sempre e comunque a fuoco la polemica sterile fine a se stessa.

Dobbiamo pertanto accrescere in noi la consapevolezza di dover necessariamente mutare il modo di fare politica, modificare il suo approccio culturale, se non vogliamo che il forte vento dell'antipolitica trovi nella nostra realtà locale ulteriore forza e vigore sovversivo, peggiorando così lo stato già di per se negativo delle cose. Detto ciò, però, per non apparire troppo pilateschi, circa la diatriba sopra richiamata, ci sentiamo di esprimere le seguenti considerazioni.

Dal punto di vista metodologico riteniamo innanzitutto che il Presidente Rossi non abbia seguito, nell'elaborazione della piattaforma per il rilancio dello sviluppo economico della Provincia, un percorso inappuntabile. Avevamo già avuto modo di esprimergli formalmente come Partito la nostra opinione e la nostra proposta integrativa, oltre che di merito anche metodologica, finalizzata a creare il giusto clima tra gli attori istituzionali, politici, sociali, economici e culturali e far sì che tutti si sentissero "Agenti di sviluppo".

L'aver escluso un più ampio confronto istituzionale e politico è stato indubbiamente, stante la polemica in corso, poco funzionale all'obiettivo. Dall'altra, l'aver stigmatizzato la mancata partecipazione del Presidente Spacca, all'incontro programmato con il Tavolo di coordinamento per la programmazione provinciale, è stato secondo noi un errore tattico perché, come ci hanno da sempre insegnato, a nessuno è consentito scegliersi l'interlocutore politico ed istituzionale, cosa peraltro di scarso rilievo rispetto all'importanza e all'urgenza delle questioni da porre al tavolo del confronto. Ed è stato, altresì, a dir poco inopportuno, poiché era prevedibile, nel pieno di una campagna elettorale, scattasse la solidarietà politica a difesa delle ragioni dell'altra parte coinvolta nella querelle.

Nel merito delle problematiche sollevate, riteniamo però che il Presidente Rossi abbia dalla sua buone ragioni, anche se nessuna decisione circa la ripartizione dei Fondi strutturali UE sembra sia stata ancora assunta dalla Giunta Regionale, per sostenere con forza che non c'è azione più ingiusta, dal punto di vista politico-amministrativo, considerare alla pari realtà disuguali.

Tale affermazione di principio assume ancora più valore se si contestualizzano le scelte infrastrutturali escludendi il Piceno (vedi ad esempio la Quadrilatero).E' su questa considerazione che tutta la classe politica nostrana dovrebbe recuperare una coesione d'intenti (in tal senso apprezziamo la recuperata partecipazione della Provincia al tavolo di confronto del 28/3 prossimo), tendente ad interloquire con la Regione Marche per indirizzare sul nostro territorio le risorse necessarie e utili a finanziare progetti strategici infrastrutturali, materiali ed immateriali, indispensabili per un rilancio dello sviluppo socio-economico del territorio e quindi riallineare al più presto l'economia del Piceno al contesto regionale.

A tale scopo sarebbe oltretutto funzionale rivendicare, in maniera politicamente coesa, nel riassetto della Giunta Regionale, a seguito della prevedibile elezione in Parlamento del Vice Presidente Agostini (elezione, altresì, auspicabile alla stregua di altri candidati del territorio, in grado di rinfoltire la rappresentanza parlamentare dei Piceni), l'assegnazione di un incarico Assessorile ad una rappresentanza territoriale con espressa delega per il Piceno, al quale affidare, congiuntamente alle altre espressioni territoriali in Consiglio, il compito di sostenere le giuste ragioni del territorio e promuovere ulteriori occasioni perequative a vantaggio della comunità provinciale."

26/03/2008





        
  



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