Nella notte di sabato 25 marzo i “soliti ignoti” hanno assaltato a colpi di mazza le vetrine della sede del Partito della Rifondazione Comunista di Ascoli Piceno. L’atto vandalico non danneggia soltanto materialmente il nostro circolo, che si sostiene con la passione politica e con l’impegno, anche economico, di tutti i compagni che lottano per un altro mondo possibile, ma colpisce le fondamenta del confronto politico cittadino che al di là delle differenze ideologiche deve mantenere il rispetto dei valori democratici e ripudiare la violenza in tutte le sue forme.

 

Atti di questo genere, di indubbia matrice politica (la nostra sede è stata assaltata 3 volte in quasi due anni, e la più recente risale a qualche mese fa), minano la dignità civile della città di Ascoli e insinuano il dubbio che questa teppaglia sia in qualche modo “garantita”, dato l’assoluto silenzio dell’amministrazione cittadina rispetto a tutti i recenti fatti di violenza politica e xenofoba degli ultimi mesi.

 

Ci auspichiamo adesso che questo ennesimo atto di fascisteria non passi sotto silenzio.

Per quanto ci riguarda, non bastano tre vetri sfondati ad inibire l’azione politica di un partito sempre più radicato nel territorio e nelle dinamiche sociali della città. Continueremo a fare quello che stiamo già facendo con maggiore determinazione.