"Razzisti? No grazie".
San Benedetto del Tronto | Campagna elettorale al vetriolo per i manifesti della Lega Nord.

Fabio Urbinati
Immigrati in fila e in fondo un anziano italiano, con sopra scritta: “lavoro, casa, asilo, sanità”. Con la significativa chiusura: “Indovina chi sarà l’ultimo”. Immigrati che rubano il lavoro e godono dei serivizi destinati al sociale. Cosi` è secondo la Lega, che fa leva sul timore dei sambenedettesi di rimanere indietro nelle liste per l'assegnazione dei pubblici vantaggi.
Insorge il PD, che presenta un ordine del giorno nel prossimo e ultimo consiglio comunale di domani per adottare una linea dura contro questa campagna. Un atto dovuto, stando alla legge che prevede reazioni forti in materia di discriminazione razziale. La rimozione coatta del manifesto, certo, ma non è escluso un esposto alla Procura della Repubblica.
“E’ inqualificabile – afferma il consigliere del Pd Gianluca Pasqualini – che una forza politica che si candida a governare la città si presenti con un manifesto di questo genere. Un atteggiamento che va in netta controtendenza con quanto svolto dall’attuale amministrazione, che ha introdotto anche il consigliere aggiunto quale rappresentante degli immigrati”.
Per scansare ogni equivoco, il PD porta sul tavolo le statistiche che negano l'assunto secondo il quale gli immigrati a San Benedetto godono di privilegi rispetto agli altri cittadini. Infatti tra il 1999 e il 2005, 195 erano titolari dei contributi per l’acquisto della prima casa e solo 24 erano extracomunitari, mentre dei contributi sugli affitti su 495 solo 142 sono stati destinati a stranieri, così come le case popolari, dove su 370 domande solo 138 erano di immigrati. Uomini e donne fondamentali nel nostro sistema lavoro: il 40 per cento degli equipaggi della marineria sambenedettese è formato da tunisini, senegalesi e marocchini.
“Noi difendiamo chi non ha diritto di voto- dichiara il consigliere Urbinati – mentre il centrodestra fa pressione sulla paura dei locali di vedersi togliere servizi e opportunità dagli extracomunitari”.
“Non ci sono riferimenti razzisti” replica Gabrielli “piuttosto pensassero i consiglieri del PD agli episodi di violenza”. La violenza, quella che nasce dal disprezzo del diverso, dal pregiudizio e dalla paura dell' incontro.
Insorge il PD, che presenta un ordine del giorno nel prossimo e ultimo consiglio comunale di domani per adottare una linea dura contro questa campagna. Un atto dovuto, stando alla legge che prevede reazioni forti in materia di discriminazione razziale. La rimozione coatta del manifesto, certo, ma non è escluso un esposto alla Procura della Repubblica.
“E’ inqualificabile – afferma il consigliere del Pd Gianluca Pasqualini – che una forza politica che si candida a governare la città si presenti con un manifesto di questo genere. Un atteggiamento che va in netta controtendenza con quanto svolto dall’attuale amministrazione, che ha introdotto anche il consigliere aggiunto quale rappresentante degli immigrati”.
Per scansare ogni equivoco, il PD porta sul tavolo le statistiche che negano l'assunto secondo il quale gli immigrati a San Benedetto godono di privilegi rispetto agli altri cittadini. Infatti tra il 1999 e il 2005, 195 erano titolari dei contributi per l’acquisto della prima casa e solo 24 erano extracomunitari, mentre dei contributi sugli affitti su 495 solo 142 sono stati destinati a stranieri, così come le case popolari, dove su 370 domande solo 138 erano di immigrati. Uomini e donne fondamentali nel nostro sistema lavoro: il 40 per cento degli equipaggi della marineria sambenedettese è formato da tunisini, senegalesi e marocchini.
“Noi difendiamo chi non ha diritto di voto- dichiara il consigliere Urbinati – mentre il centrodestra fa pressione sulla paura dei locali di vedersi togliere servizi e opportunità dagli extracomunitari”.
“Non ci sono riferimenti razzisti” replica Gabrielli “piuttosto pensassero i consiglieri del PD agli episodi di violenza”. La violenza, quella che nasce dal disprezzo del diverso, dal pregiudizio e dalla paura dell' incontro.
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29/03/2011
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