Com’è noto la zona territoriale n. 13 dovrà procedere, nel corso del 2005, al taglio dei servizi per una cifra che si aggira intorno ai 3 miliardi di vecchie lire.

In un quadro così gravemente compromesso, tuttavia, la zona territoriale n. 13, con una recente delibera, ha istituito un nuovo ruolo dirigenziale finalizzato a curare la promozione ed il marketing dell’ospedale Mazzoni.

La notizia ha dell’incredibile: mentre i cittadini dovranno subire l’ennesima riduzione dei servizi sanitari a causa dei noti dissesti finanziari che affliggono la Regione sul piano sanitario, si trovano i soldi per affidare (sembra) a un sociologo un ruolo che poco o niente ha a che fare con la salute dei cittadini.

Mancano gli infermieri, le liste di attesa si allungano a dismisura, i medici lamentano il sottodimensionamento degli organici ma, non curante di ciò, la ASL 13 trova il modo e le risorse per finanziare la propria immagine.

La ASL 13 di Ascoli ci ha già abituati alla cultura “dell’effimero sanitario” ma ritengo che questa volta si sia oltrepassato il limite.

Sembra, infatti, che il neo dirigente che dovrà curare il marketing del Mazzoni, sia un personaggio già in forza al servizio sanitario regionale prossimo alla defenestrazione per effetto dell’ormai imminente attivazione definitiva dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale.
Mi chiedo se sia ammissibile che un Ospedale, per altro già disastrato, debba fungere da ufficio di ri-collocamento.

E’questo l’interrogativo che ho rivolto al Direttore dell’ASL Antonio Aprile che sistematicamente dirama alle periferie circolari con cui si raccomanda di contenere le assunzioni di carattere non sanitario proprio allo scopo di evitare la dispersione impropria delle poche risorse disponibili ma probabilmente le note del dott. Aprile, ad Ascoli Piceno, rimangono lettera morta.