Dalla culla alla tomba: è stato tutto incentrato sulla famiglia, intesa come famiglia cristiana, l’intervento dell’onorevole Rocco Buttiglione dell’UDC, nel pomeriggio di oggi all’auditorium comunale di San Benedetto, alquanto affollato.

 

Accompagnato dal senatore Amedeo Ciccanti, Buttiglione è intervenuto a sostegno della candidatura di Gabriella Ceneri alle regionali, nel corso di una manifestazione dedicata ai giovani, con un concerto dei “Myrddin”, gruppo di musica celtica (in collaborazione con la Società Tolkieniana Italiana).

 

Proprio la Ceneri è intervenuta per prima, sottolineando l’importanza di interventi a favore dei giovani e della famiglia e contrapponendo la “politica delle proposte” a quella “strillata o degli insulti”.

 

Buttiglione ha preso spunto dalla musica celtica: come espressione di un popolo che si difende dalla minaccia della perdita dei propri valori e quindi dell’estinzione. Ha ammonito: “oggi i popoli europei rischiano di perdere la propria anima. Oggi si contrappongono due idee di Europa. Quella proposta dalla parte maggioritaria della sinistra e la nostra.”

 

Quindi ha indicato le differenze: i figli generati e educati da un uomo e da una donna contrapposti a quelli “fabbricati” in provetta e educati da un solo genitore. Il lavoro flessibile che non permette di mettere su famiglia contro il lavoro vero, magari quello artigianale e ben retribuito: “oggi gli italiani rifiutano certi lavori non perché non vogliano farli – ha detto Buttiglione – ma perché non sanno più farli. Per questo la riforma della scuola dà tanta importanza alla formazione professionale. Del resto l’artigianato ha reso ricche le Marche”.

 

Per concludere il ciclo vitale il problema degli anziani: in una società che secondo Buttiglione non fa più figli e promuove “la cultura della morte”, si tratterebbe di un problema che si tenta di risolvere con l’eutanasia. Il discorso dell’ex ministro non ha preso per caso una piega apocalittica: “tra 100-200 anni – ha infatti aggiunto – gli islamici occuperanno un’Europa ormai vuota”.

 

Quindi un riferimento alla concorrenza della Cina: Buttiglione ha contrapposto il “lavoro schiavo”, privo di tutele sindacali, a quello “libero”. E quindi: da una parte vanno “liberati” i lavoratori cinesi tramite le tutele sindacali, dall’altra gli imprenditori italiani devono puntare sulla qualità, “sulle cose che i cinesi non sanno fare”.