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Presentato il libro "Un prof. d'inglese in carcere"

Ascoli Piceno | La formazione come valido strumento di integrazione e di riscatto sociale anche all'interno di una realtà difficile come quella di un penitenziario, è questo il messaggio di speranza al centro del libro.

La formazione come valido strumento di integrazione e di riscatto sociale anche all'interno di una realtà difficile come quella di un penitenziario. E' questo il messaggio di speranza al centro del libro " Un prof. d'inglese in carcere - curiosando dietro le sbarre e dentro una lingua" presentato nella sala del consiglio provinciale di Palazzo San Filippo.

All'iniziativa sono intervenuti l'autore della pubblicazione Paolo D'Isabella (un ascolano che vive a Fano ed insegna inglese agli ospiti del carcere di Villa Fastigi di Pesaro), gli assessori provinciali alla Formazione Professionale e alle Politiche Sociali Emidio Mandozzi e Licia Canigola, il direttore del Centro Locale di Formazione di Ascoli Piceno Maria Daniela D'Angelo, il direttore della Casa Circondariale di Ascoli Piceno Lucia Di Feliceantonio e Giuseppina Illuminati, docente presso la Casa Circondariale di Ascoli Piceno.

"Ci tenevo particolarmente a presentare questo libro nella mia città natale Ascoli - ha dichiarato il prof. D'Isabella - nel testo ho voluto raccontare non solo la mia esperienza didattica, ma anche il mondo del carcere dove incontri persone ricche di umanità con alle spalle storie dolorose e problematiche".

"Da anni la Provincia organizza una intensa attività formativa nella casa circondariale di Marino del Tronto - ha ricordato l'assessore Mandozzi - tra cui un corso di legatoria e rilegatoria del libro i cui lavori sono stati anche esposti sul territorio e corsi di inglese e di informatica. Inoltre, all'interno della struttura, opera uno sportello informativo e di orientamento per aiutare i detenuti a trovare un loro percorso di reinserimento lavorativo nella società".

Anche l'assessore Canigola ha sottolineato come "la formazione costituisca un momento di socializzazione e di inclusione importante all'interno del carcere" evidenziando "l'impegno del prof. D'Isabella e di tanti altri qualificati operatori per costruire spazi di creatività, di apprendimento e di crescita culturale con l'obbiettivo di aiutare i detenuti a sentirsi parte della comunità".

29/03/2008





        
  



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