Il sottopasso non si deve fare
| VILLA S:ANTONIO - I commercianti della zona circostante la vecchia chiesa sono in rivolta.
di Nicola Lucidi
La frazione Villa S. Antonio, divisa e contesa tra Ascoli Piceno e Castel di Lama, ancora una volta è sotto gli occhi del pubblico. Dopo le proteste per i tralicci dell'ENEL spostati a ridosso dell'abitato per il nuovo centro commerciale "Città delle stelle" questa volta in rivolta sono i commercianti della zona circostante la vecchia chiesa. E' stato progettato il sottopasso della ferrovia nella via Ancaranese. L'opera, finanziata nei progetti Prusst, penalizzerà molti negozi in quando impedirà la sosta delle auto. Sono molti preoccupati i commercianti che hanno investito i loro risparmi nelle attività e che tra non molto potrebbero ritrovarsi senza clienti. I lavori, sembra che partiranno già ad agosto come confermato dal sindaco di Ascoli, Celani, nell'ultima assemblea pubblica con i cittadini. La costruzione dovrebbe risolvere il problema delle lunghe file di auto create dal passaggio a livello. Considerata, l'esigua distanza tra la ferrovia e la Salaria, è facile prevedere la pendenza del sottopasso. Tale lavoro impedirà così la sosta delle auto, perciò i commercianti sono in rivolta.
Qualche anno fa si costruì il sottopasso della Salaria per la zona industriale allo scopo di eliminare gli ingorghi sull'Ancaranese. Poi se ne è parlato tanto per la realizzazione di una rotatoria sulla Salaria nel bivio per Offida e zona industriale, che, il semaforo oltre a creare file interminabili sulla Salaria ha danneggiato i commercianti della frazione S. Silvestro di Castorano e si diceva allora che la via Ancaranese veniva chiusa e questa sarebbe stata l'ipotesi più accettata dai cittadini e commercianti della zona. "Non posso più rientrare con l'auto nel mio garage - dice sconsolato un proprietario - senza tener conto della svalutazione della mia proprietà. Non capisco come sia uscita all'improvviso questa cosa quando lo stesso sindaco ha sempre negato tale ipotesi, poi all'improvviso tutto è fatto passando sulla testa di tutti noi, i finanziamenti si possono dirottare altrove dove si ritiene opportuno, non per forza di cose dove si va a penalizzare i cittadini e commercianti". L'ipotesi più ragionevole sarebbe la chiusura dell'Ancaranese datosi che per passare nella zona industriale esistono due possibilità, una per chi viene da Ascoli, l'altra per chi viene da S. Benedetto, così si smaltirebbe anche il traffico dentro l'abitato di Villa S. Antonio.
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03/03/2003
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