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Usa: Edwards e la speranza della sinistra

| USA - La concentrazione sulla sanità rappresenta una svolta a sinistra per Edwards il quale nell’elezione del 2004 si era piazzato al centro del mondo politico a fianco di John Kerry come candidato alla vicepresidenza.

di Domenico Maceri*


In due giorni John Edwards percorse lo stato dell’Iowa parlando a piccoli gruppi di presenti sul soggetto della sanità. L’Iowa aprirà le elezioni primarie con i suoi tradizionali caucus il 14 gennaio 2008. Edwards sa benissimo che per lui, a corto di fondi, si tratta di un’elezione indispensabile ed è per questo che negli ultimi due anni ha visitato lo Stato ben 19 volte.

Per strappare la nomina del Partito democratico a Hillary Clinton e Barack Obama, Edwards dovrà iniziare la corsa velocemente per stabilire credibilità come candidato serio. La sua sterzata a sinistra dovrebbe produrre risultati.

Benché abbia votato per la guerra in Iraq quando era nel Senato americano rappresentando lo stato della Carolina del Nord, Edwards ha confessato il suo sbaglio e lo ha annunciato al mondo in un articolo del 2005 pubblicato nel Washington Post. Edwards ha spiegato che date le informazioni venute a galla dopo l’invasione e la mancanza di armi di distruzione massiva la guerra in Iraq è stata un grave errore.

A differenza del presidente George Bush, Edwards si è sentito in dovere di dire la verità. Inoltre Edwards ha preso la posizione che bisogna dare una via d’uscita alle truppe americane di lasciare l’Iraq con dignità riportandole a casa e consegnando agli Iracheni il potere e il dovere di continuare a fare crescere la loro democrazia. Edwards vuole il ritiro graduale delle truppe americane dall’Iraq cominciando con 40,000 o 50,000 e completare il tutto in diciotto mesi. Il piano di Edwards è di sinistra ma è anche politicamente astuto dato che la guerra in Iraq diventa ogni giorno più impopolare con gli americani.

La svolta a sinistra di Edwards si è anche vista con il suo corteggiamento dei sindacati. Ha iniziato visitando gruppi sindacali del Nevada che avrà l’elezione primaria subito dopo quella dell’Iowa e prima dello stato del New Hampshire. Inoltre si è unito a James Hoffa, presidente dei Teamsters, nello sciopero in Florida contro Wal Mart, colosso mondiale della grande distribuzione e spesso accusato di pagare salari di miseria ai suoi lavoratori. Edwards ha anche discusso a lungo il bisogno di aumentare il salario minimo federale, attualmente 5,15 dollari orari, e si è schierato anche a favore dell’assistenza sanitaria per tutti onde risolvere il problema dei quarantasette milioni di americani che non hanno diritto alla sanità. Anche l’idea della sanità per tutti è politicamente astuta dato che secondo un sondaggio del New York Times la maggioranza degli americani è favorevole persino se ciò richiede l’aumento delle tasse.

Le posizioni attuali di Edwards rappresentano l’ala sinistra del Partito democratico e forse alcune non sarebbero popolari con l’elettore americano medio. Ma per ora si tratta di convincere gli elettori democratici (il centrosinistra) a scegliere il candidato. Quindi posizioni un po’ lontane dal centro sono accettabili e finanche necessarie nell’elezione primaria. Una volta ottenuta la nomina e poi conosciuto il suo rivale repubblicano, Edwards avrebbe tempo per spostarsi al centro.

I sondaggi in questo momento danno Edwards al terzo posto dopo Hillary Clinton e Obama ma lo piazzano avanti di John Kerry e Al Gore. Benché più nota di Edwards, Hillary suscita forti passioni negative che probabilmente non incoraggerebbero elettori democratici a offrirle la nomina. In quanto all’altro potenziale rivale Obama, Edwards gli darebbe filo da torcere per quanto riguarda il carisma, uno dei punti forti del senatore dell’Illinois. Bisogna ricordare che fu la notevole capacità oratoria di Edwards a convincere le giurie nelle battaglie legali con le assicurazioni che lo resero ricco.

Edwards è in un certo senso simile a Bill Clinton. Entrambi figli di povera gente, Clinton di madre infermiera, e Edwards di padre operaio tessile e madre impiegata postale. Ambedue figli del Sud con una pronuncia da non intimorire gli elettori di stati tradizionalmente red (repubblicani) i quali sono indispensabili per una vittoria totale. Quindi un candidato che rappresenta il self-made man che ha lottato per i poveri vincendo per loro usando le regole dei ricchi. Per essere eletto presidente Edwards dovrà ripetere lo stesso gioco. Dovrà inoltre raccogliere un sacco di soldi per la costosissima campagna presidenziale. Se le elezioni primarie in Iowa, Nevada e New Hampshire gli sorrideranno, Edwards non avrà problemi dato che i contributori democratici si renderanno conto che Hillary è troppo rischiosa e Obama ha molti punti interrogativi.

In Iowa Edwards è al primo posto secondo gli ultimi sondaggi. Se riuscirà a vincere questo Stato l’ex senatore del North Carolina avrà buone possibilità di farcela anche in Nevada e in New Hampshire. Non sarà facile anche per ragioni di famiglia. Il cancro della moglie Elizabeth è ritornato. Malgrado tutto non si fermeranno. “La campagna deve continuare” ha detto Elizabeth, figlia di un pilota della Navy di origine italiana (cognome Anania), la quale ha sposato Edwards trent’anni fa. Il duro colpo darà più forza a Edwards o lo indurrà ad abbandonare la corsa? Le speranze della sinistra sono nelle sue mani. 

* PhD della Università della California a Santa Barbara

30/03/2007





        
  



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