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Tre principi di disobbedienza civile

San Benedetto del Tronto | Non mi riconosco nei contenuti degli scontri mediatici avvelenati, nevrotici, affidati al protagonismo, astratti nelle proposte della campagna elettorale in corso.

di Renato Novelli


Che io voti Prodi è certo quanto il fatto che il sole sorgerà il 9 Aprile di mattina. Ma proprio per questo,vorrei esprimere il mio disagio di fronte alla campagna elettorale in corso. Siamo tutti prede malcapitate di uno scontro violento, imposto con studiato e malcelato scientifico procedimento da parte del proprietario di tre canali TV e del capo del governo che controlla i canali pubblici.

Se il Ghana avesse fatto una legge elettorale dove i candidati non contano niente, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU avrebbe aperto un procedimento per mancanza di democrazia.

Non mi riconosco nei contenuti degli scontri mediatici avvelenati, nevrotici, affidati al protagonismo, astratti nelle proposte. La mia proposta è semplice:formare nella provincia di Ascoli Piceno, un movimento invisibile che sfugga ai rilevamenti dei sondaggi e che sia fondato su tre principi di disobbedienza civile.

1) Da qui al 9 Aprile, non seguire più le TV e parlare con i propri amici, solo di problemi locali chiedendosi come si collegano alle scelte nazionali.
2) Leggere con preoccupazione il racconto di Thomas Mann “Mario e il mago”(1926) dove si descrive la inquietante affermazione in Italia di un sistema culturale di consenso politico autoritario e pittoresco, che trasforma la realtà in metafisica politica dove tutto è comunicazione e la realtà non c’è più . Tanto per non dimenticare che siamo i nipoti di chi disse di sì, allora.
3) Agire socialmente nel proprio piccolo con nove piccole azioni diverse dalla cultura dominante della strategia politica dei partiti padronali o personalizzati della destra e fondate sul rimpianto della mancato dialogo permanente con il popolo delle primarie per Prodi nel centro sinistra

Detto tutto ciò, vorrei invitare quelli come me a stringere la cinghia e scegliere l’obbiettivo primario di mandare a casa il Cavaliere che non ha arricchito i ricchi e impoverito i poveri, Storace che non sa nulla del fatto che il proprio principale collaboratore ha minato la campagna dei suoi contendenti con mezzi disonesti, facendo impallidire quello per cui Nixon si dimise da Presidente degli USA, Fini il pallido ministro degli Esteri che dice che oggi non direbbe più che Mussolini è il più grande statista del Novecento, ma non dice che non lo è stato, prendendoci tutti per cretini, Bossi che ha nominato suo figlio erede politico e Calderoni che ha inventato il prototipo di un ministro che non ha bisogno di cocaina perché si comporta irresponsabilmente come se fosse fatto senza farsi e tutta la classe politica che assume per il conto del voto elettronico la stessa ditta che fu assunta da Bush fratello di George in Florida nel 2000. Per favore, mandiamoli a casa.

Farebbero danno anche agli orti che coltiverebbero vicino alle loro ville, ma sempre meglio scegliere il male minore.
Chi vuole raccogliere il mio appello per un movimento invisibile, risponda alla E mail.

31/03/2006





        
  



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