Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria insieme per affrontare con piu' forza i mercati
Ancona | Iniziativa a Bologna promossa dalla CNA. Anche una nuova rivista tra le quattro Regioni. Spacca: "Reti lunghe e contaminazione tra i distretti per l'internazionalizzazione".
Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria insieme alla CNA per interrogarsi sul sistema competitivo delle piccole e medie imprese nello scenario internazionale, garantendo sviluppo e coesione.
Questa l'iniziativa che si è tenuta a Bologna, con i Presidenti delle Regioni, sul tema "Reti, Innovazione e Coesione sociale."
Il presidente Gian Mario Spacca ha sottolineato che la sfida delle Marche è quella di crescere senza fratture, riprendendo un'espressione di Giorgio Fuà, e che questo modello ha portato a risultati positivi, ha consentito una crescita costante e le Marche hanno potuto lasciarsi alle spalle l'esperienza di un territorio in sottosviluppo, andando a costituire una sorta di terza Italia che si fonda proprio sulla collaborazione tra territorio e imprese.
Ha detto che più che le dimensioni delle imprese, è importante la capacità di adattarsi al cambiamento, riuscire a conservare questa capacità. Come? Ancora una volta ci viene in aiuto Fuà, quando sostiene che il fattore fondamentale è l'organizzazione imprenditoriale. Il distretto tradizionale è superato. Bisogna guardare alle reti lunghe, che hanno come punto di riferimento lo scenario mondiale: qui sta la sfida.
Spacca ha ricordato che le Marche sono la regione più artigiana d'Italia in rapporto alla sua popolazione e la scelta fatta agli inizi degli anni '90, quanto tutti pensavano di abbandonare i settori tradizionali, quelli classici del manifatturiero per inseguire i bassi costi: le Marche hanno fatto una scelta diversa, qualificando quei settori, investendo in innovazione, qualità, logistica. Tutti processi che non sono stati "dettati dall'impresa", si è interpretato quelle che erano le loro principali esigenze: così la logistica integrata e anche le infrastrutture immateriali, anche con il recente accordo con il Ministro Gentiloni per la banda larga, sia a favore dei cittadini, ma un servizio in più per le imprese. Per la formazione è stato chiesto all'Università di investire risorse tenendo conto di progetti che potessero essere trasferiti alle imprese.
Non solo reti lunghe, nella nuova logica dei distretti, ma "contaminazione tra distretti", così ha chiamato la possibilità di mettere in rete capacità innovative trasversali. A questo proposito ha citato l'esempio della cantieristica: il valore aggiunto in questo settore, ha detto, non è data tanto dalla tecnologia, quanto dalla filiera del lusso, dove, soprattutto tra Ancona e Fano si costruiscono veri e propri gioielli, dove la raffinatezza dell'ebano si sposa con la lavorazione dei pellami di qualità.
Da ultimo, l'internazionalizzazione che è il fiore all'occhiello delle Marche, una regione che è protesa all'esterno, un'internazionalizzazione attiva, che più che cercare bassi costi di manodopera, ha cercato nuovi mercati - Cina, India, Vietnam, Russia - producendo per il mercato locale. Ora questo elemento è indispensabile per crescere e non è sicuramente appannaggio solo delle grandi industrie: si internazionalizzano anche le piccole e medie imprese. Su questo è indispensabile pensare in una logica di rete, di sistema, che metta in relazione realtà affini: ecco perché è importante l'iniziativa come quella promossa dalla CNA: non solo per creare un rapporto tra Regioni, ma anche perché il sistema organizzativo delle imprese, come la CNA, è supporto indispensabile per favorire questo processo.
Concetto largamente ripreso da Vasco Errani, che ha detto che i Paesi più avanzati hanno mandato avanti prima il sistema istituzionale e poi sono arrivate le imprese. Hanno preso la parola la presidente Maria Rita Lorenzetti dell'Umbria, Federico Gelli, vice-presidente della Toscana (il presidente Martini è impegnato con la visita oggi del presidente Napolitano). Ha concluso il presidente della CNA nazionale Ivan Malavasi.
Presentata anche la nuova rivista della CNA "Io l'impresa - Persone-Capitali-Reti", uno strumento interregionale per tenere i contatti proprio tra queste quattro realtà territoriali e per monitorare i progetti che si faranno insieme.
Questa l'iniziativa che si è tenuta a Bologna, con i Presidenti delle Regioni, sul tema "Reti, Innovazione e Coesione sociale."
Il presidente Gian Mario Spacca ha sottolineato che la sfida delle Marche è quella di crescere senza fratture, riprendendo un'espressione di Giorgio Fuà, e che questo modello ha portato a risultati positivi, ha consentito una crescita costante e le Marche hanno potuto lasciarsi alle spalle l'esperienza di un territorio in sottosviluppo, andando a costituire una sorta di terza Italia che si fonda proprio sulla collaborazione tra territorio e imprese.
Ha detto che più che le dimensioni delle imprese, è importante la capacità di adattarsi al cambiamento, riuscire a conservare questa capacità. Come? Ancora una volta ci viene in aiuto Fuà, quando sostiene che il fattore fondamentale è l'organizzazione imprenditoriale. Il distretto tradizionale è superato. Bisogna guardare alle reti lunghe, che hanno come punto di riferimento lo scenario mondiale: qui sta la sfida.
Spacca ha ricordato che le Marche sono la regione più artigiana d'Italia in rapporto alla sua popolazione e la scelta fatta agli inizi degli anni '90, quanto tutti pensavano di abbandonare i settori tradizionali, quelli classici del manifatturiero per inseguire i bassi costi: le Marche hanno fatto una scelta diversa, qualificando quei settori, investendo in innovazione, qualità, logistica. Tutti processi che non sono stati "dettati dall'impresa", si è interpretato quelle che erano le loro principali esigenze: così la logistica integrata e anche le infrastrutture immateriali, anche con il recente accordo con il Ministro Gentiloni per la banda larga, sia a favore dei cittadini, ma un servizio in più per le imprese. Per la formazione è stato chiesto all'Università di investire risorse tenendo conto di progetti che potessero essere trasferiti alle imprese.
Non solo reti lunghe, nella nuova logica dei distretti, ma "contaminazione tra distretti", così ha chiamato la possibilità di mettere in rete capacità innovative trasversali. A questo proposito ha citato l'esempio della cantieristica: il valore aggiunto in questo settore, ha detto, non è data tanto dalla tecnologia, quanto dalla filiera del lusso, dove, soprattutto tra Ancona e Fano si costruiscono veri e propri gioielli, dove la raffinatezza dell'ebano si sposa con la lavorazione dei pellami di qualità.
Da ultimo, l'internazionalizzazione che è il fiore all'occhiello delle Marche, una regione che è protesa all'esterno, un'internazionalizzazione attiva, che più che cercare bassi costi di manodopera, ha cercato nuovi mercati - Cina, India, Vietnam, Russia - producendo per il mercato locale. Ora questo elemento è indispensabile per crescere e non è sicuramente appannaggio solo delle grandi industrie: si internazionalizzano anche le piccole e medie imprese. Su questo è indispensabile pensare in una logica di rete, di sistema, che metta in relazione realtà affini: ecco perché è importante l'iniziativa come quella promossa dalla CNA: non solo per creare un rapporto tra Regioni, ma anche perché il sistema organizzativo delle imprese, come la CNA, è supporto indispensabile per favorire questo processo.
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31/03/2008
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