Appello del Presidente Rossi al Sindaco Celani
Ascoli Piceno | Appello del Presidente della Provincia Massimo Rossi al Sindaco del Comune Piero Celani sulla questione SGL Carbon invitandolo a redimere il suo pensiero sulla caratterizzazione dell'area SGL Carbon.
Mi auguro che il sindaco di Ascoli discetti così a sproposito di ritardi sulla riconversione della SGL Carbon per strumentale polemica politica e non perché sia veramente convinto di ciò che dice, altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi. Proviamo per l'ennesima volta a fare chiarezza.
Intanto non va confusa la questione del risanamento ambientale (bonifica) dell'area, che attiene al piano di caratterizzazione ambientale presentato dall'azienda e sul quale l'ARPAM ha mosso i suoi rilievi, da quella della sua riconversione e quindi della destinazione urbanistica. All'interno di questo secondo aspetto, c'è poi il "nucleo forte" della creazione del Polo scientifico e tecnologico. Ecco come si è comportato il comune di Ascoli su ciascun fronte.
Per quanto riguarda la bonifica, ha ritardato di due mesi la convocazione della Conferenza dei servizi per esaminare il piano di caratterizzazione dell'area predisposto dall'azienda. Il documento è infatti pervenuto il 19 marzo 2007 e l'11 maggio ho sollecitato il Sindaco a convocare la Conferenza dei servizi che si è tenuta il 28 maggio. Se ci si fosse attivati subito, probabilmente i problemi tecnici emersi con l'ARPAM nella successiva fase di esecuzione del piano sarebbero stati già risolti.
Per la riconversione urbanistica, ha tenuto per un anno nel cassetto lo studi di fattibilità per la riconversione dell'area consegnato dal Consorzio Ferrara Ricerche (CFR) all'inizio del 2007, nonostante il suddetto Ente sia il coordinatore del Tavolo istituito proprio per dare un futuro alla SGL Carbon, e accusando la Provincia di voler compiere "fughe in avanti" quando, a più riprese, ne ha sollecitato la discussione; e al momento tutto tace.
Per il Polo Scientifico e Tecnologico, ha disertato il confronto del 31 gennaio scorso con rappresentanti di Asteria, Tecnomarche, Piceno Sviluppo, Università di Ancona, Camerino e Macerata, Assindustria e sindacati nonostante, dopo la presentazione dello studio del CFR finalmente avvenuta a dicembre 2007, abbia condiviso quanto riportato nelle conclusioni, e cioè che la Provincia si faccia "alfiere delle azioni di promozione del Polo Scientifico Tecnologico, attivando di concerto con tutti i livelli di governo del territorio le politiche e le fonti di finanziamento possibili".
Il motivo dell'assenza? Il Sindaco era stato invitato "solo per conoscenza": ovvio, trattandosi di un confronto tra tecnici, tanto è vero che il sottoscritto, per nulla offeso, ha partecipato. Da sottolineare che nessuna obiezione fu sollevata quando inviai al Sindaco, in data 16 gennaio 2008, una comunicazione per annunciare l'avvio della fase progettuale con l'attivazione di "un primo confronto tecnico - istituzionale con le realtà locali che operano nel campo della ricerca applicata".
Ora il Sindaco si difende spiegando che il problema della caratterizzazione, cioè della bonifica dei suoli, condiziona ogni discorso sul futuro. E' vero l'esatto contrario: la mancata individuazione della destinazione urbanistica non consente la corretta predisposizione dell'"analisi del rischio" nel progetto di bonifica che la legge infatti collega espressamente all'uso del suolo.
E intanto i "treni della storia" passano. Quello rappresentato dai finanziamenti dell'asse 5 del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale previsti proprio per la riconversione delle aree industriali dismesse sta per passare. Quello rappresentato dal protocollo per rilancio delle vallate del Tronto e del Vibrata siglato la scorsa settimana al Ministero dello Sviluppo Economico, nonostante siamo riusciti, con grande abilità politica, ad inserirvi un riferimento esplicito alla SGL, con quest'andazzo rischia anch'esso di passare invano.
Se Ascoli e il Piceno resteranno a terra, è bene che si sappia di chi è la responsabilità.
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31/03/2008
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