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SCHOOL SHOOTING: quando il disagio diventa estremo

Grottammare | Continua il percorso didattico-formativo delle "Vie del documentario. Percorsi d'autore" proposto dal Bizzarri con la proiezione del film “Bowling a Columbine”, diretto da Michael Moore.

L'immagine shock delle telecamere di videosorveglianza che filmarono la strage dei due giovani nella scuola

Dal 1927 al 2009, in ogni parte del mondo, quattrocento studenti sono stati uccisi a scuola da loro coetanei. In America il "fenomeno" si chiama School Shooting e parte da lontano: dal disagio dell'essere giovani.

Partendo da questa considerazione, e volendo approfondire i linguaggi del documentario di indagine sociale, l'Accademia Internazionale "Libero Bizzarri" propone al Teatro delle Energie di Grottammare, giovedì 2 aprile alle ore 16.30, la proiezione del film-doc "Bowling a Columbine", diretto da Michael Moore e inserito nel percorso didattico-formativo delle "Vie del documentario. Percorsi d'autore".

Vincitore dell' Oscar come miglior documentario nel 2003, il film di Moore ripercorre le vicende della strage alla Columbine High School, avvenuto esattamente 10 anni fa.

Il 20 aprile 1999 Eric Harris e Dylan Klebord si introdussero nell'edificio armati e aprirono il fuoco su numerosi compagni di scuola e insegnanti. Al termine della sparatoria rimasero uccisi 12 studenti e un insegnante, mentre 24 furono i feriti, compresi 3 che erano riusciti a fuggire all'esterno dell'edificio. I due autori della strage morirono suicidi a loro volta, asserragliati all'interno della scuola dopo che la polizia era intervenuta a circondare la zona.

Michael Moore, in un'opera che come tutte le sue precedenti, ha destato un immenso scalpore negli Stati Uniti (fino all'embargo imposto dall'amministrazione Bush sulle notizie riguardanti l'uso delle armi da parte dei giovani), prova a dare le sue chiavi di lettura del disagio di un mondo di adolescenti che assorbe da quello degli adulti le negatività più profonde; che si nutre dei messaggi violenti di alcuni videogames ("Dome" su tutti); che fa dell'uso delle armi uno sport legittimato da leggi barbariche; che si aggrappa a falsi miti (come Harris e Klebord fanno nei confronti del nazismo). Arriva a una conclusione, Michael Moore, che gli americani hanno "paura di aver paura".

31/03/2009





        
  



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