Liberamente adattata dal lavoro dello scrittore Claudio Conti "Era vecchiu... eppure fera!", la storia si svolge per la precisione nel 1958 nelle campagne dei dintorni di Jesi e racconta le fatiche e la genuinità dei contadini di quel tempo, alle prese col duro lavoro dei campi, con i guadagni che non bastano mai e con una... pensione di guerra, anzi un aggravamento della pensione di guerra, da conservare a tutti i costi!

La commedia si potrebbe definire una vera e propria ricostruzione storica della fine anni 50: per realizzarla infatti gli attori de "El Passì" si sono avvalsi della collaborazione di veri testimoni del periodo, riuscendo a cogliere sentimenti ed emozioni di un'epoca oramai così lontana, riproponendo fedelmente espressioni dialettali finite in disuso e riproducendo arredi, abiti, acconciature tipici di quegli anni.
La morale familiare, il rapporto tra genitori e figli, la rivalutazione della persona anziana primeggiano poi, come sempre, nei temi approfonditi dal "Passì"e il dialetto è sovrano, visto come mezzo per entrare con più facilità nell'intelligenza e nel cuore degli spettatori. Il tutto per la regia del preparatissimo Walter Ricci che con la sua fantasia e la sua esperienza sa dirigere i lavori nel modo più produttivo.

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