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Persino i Negramaro sono stati al Festival…

| BOLOGNA - La parabola di un gruppo da Sanremo, kermesse bistrattata dai più, al fortunato tour del 2006.

di Francesca Bruni

Nostalgia, nostalgia canaglia’, cantavano Al Bano e Romina,una citazione che ci fa pensare sia a Sanremo sia alle care vecchie edizioni sanremesi, visto che quando le cose vanno male si ripensa sempre malinconicamente a quello che fu.

Infatti, cari lettori, so che siete delusi, affranti, so che state riempiendo blog e forum insultando sia i conduttori, sia Del Noce ( talmente coinvolto dallo spettacolo che scriveva sms dalla platea), so che molti di voi è da quando vinse il trio nell’87 cantando ‘si può dare di più’ che non riescono a trovare nulla di paragonabile. So, in sintesi, che quando c’è Sanremo l’Italia si divide in tre categorie: quelli che con sdegno non accendono la tv per una settimana o che piuttosto si buttano a capofitto nei dvd di Piero Angela; quelli che guardano tutto, criticano tutto, considerano il Festival un misto tra un rituale mistico-religioso (insomma come la settimana santa o la via crucis, scegliete voi) e un avvenimento cosmico stile eclissi totale di sole.

C’è poi la terza categoria, quella dei subdoli: quella che guarda il Festival, ma fa finta di non guardarlo, giustificandosi con il solito zapping occasionale. Ovviamente questa è la categoria più cattiva, quella che critica sempre e comunque, a partire dalla tetta di Ilary per finire con la stoffa del sipario. Non sempre però ci si rende conto che qualcosa di buono è uscito da Sanremo, e non si parla solo della Pausini o di Zarrillo, ma anche di un gruppo che è figlio per metà della Caselli, per metà di Sanremo: i Negramaro.

Già, i Negramaro vengono proprio da Sanremo, e hanno anche già tre dischi all’attivo.

Devo dire la verità, Tutto scorre aveva tutta l’aria di un brano con toni adolescenziali, tipo quelle canzoni che canti alla occupazioni grazie a cui diventi l’uomo-sensibile più corteggiato della scuola.

Poi però questo gruppo salentino ha dimostrato di saper lavorare bene dopo il 2005, e di mostrarsi al pubblico in tutta Italia: prima nei piccoli club, poi nei palazzetti, come alla Land Rover Arena di Bologna. A due giorni dal concerto i biglietti erano già esauriti. Da moderatamente divi il concerto è iniziato con una mezz’ora buona di ritardo, tanto che l’organizzazione era già psicologicamente preparata alle chiamate delle massaie incazzate causa eventuali slittamenti sull’orario di fine spettacolo.

Sempre molto scenografica la prima canzone, cantata da dietro una Sindone nera semi trasparente montata a mo di sipario. Il pubblico è in delirio, la ragazzine bramano anche solo una goccia di sudore della pelata del front man. Scorrono veloci Nuvole e lenzuola, Musa, Solo 3 minuti (la hit del momento) I miei robot, Vedrai, Estate, Solo per te, e poi, visto che si è in par condicio, il gruppo deliziato sia i proprio conterranei cantando in pugliese, sia gli autoctoni cantando Romagna mia…peccato che nessuno gli abbia spiegato che Bologna è in Emilia…

Il momento clou è stata Ogni mio istante cantata sugli spalti , solo chitarra e voce. Il palazzetto era incantato, persino le fan più assatanate si sono contenute per ascoltare, reprimendo quei tanto fastidiosi urletti da teen-agers.

Ma perché parlare di un evento che ormai è passato? Non nascondo che questo sia una specie di mea culpa, un cambiamento di opinione nei confronti di un gruppo che si è saputo costruire un pubblico fedele tramite un contatto diretto, andando in tour senza fermarsi mai. Visto che molti presunti artisti vivono su strategie di marketing che li portano a fare delle furtive comparsate nei format televisivi, credo che questo sia encomiabile da parte di un gruppo; anche se i Negramaro devono ancora maturare, aspettiamo quindi il disco della maturità. Per adesso sfornano un singolo dopo l’altro e tutti in heavy rotation nelle radio italiane.

Quindi se il Festival quest’anno è stato deludente e accendere la radio sarà come giocare alla roulette russa, con al posto dei proiettili le canzoni sanremesi, non dimentichiamoci che qualcosa di decente dalla quella piccola bottega degli orrori è uscito, come i Negramaro, appunto.

06/03/2006





        
  



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