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Quali sono le prospettive future nella dimensione umana?

San Benedetto del Tronto | Lo sviluppo sostenibile del paesaggio e dell’uomo.

di Andrea Carnevali


Nel rapporto di Brundtland titolo della pubblicazione ”Futuro di noi tutti” lo sviluppo sostenibile
è definito come “soddisfazione de i bisogni dell’attuale generazione, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. La condizione dello sviluppo e dell’eredità che l’uomo lascia al mondo deve essere consegnata agli altri come forma di “ricchezza” sotto forma di risorsa rinnovabile.

Sono indispensabile perseguire gli obiettivi di integrità del sistema ecologico terrestre, di efficienza economica e l’equità fra i popoli del mondo, nonché di equità intergenerazionale. Sarà necessario valutare l’impatto ambientale che lo sviluppo determina in una area geografica, considerando la creazione d’impianti che rendano l’ambiente meno inquinato e il territorio più pulito.

Le risorse naturali non rinnovabili sono inevitabili destinate all’esaurimento; sono necessari tempi molto lunghi, ma è necessario considerare questa condizione che altrimenti non aiuterà l’uomo a preservare il pianeta in buona salute. Si potranno ottimizzare le risorse solo attraverso il risparmio energetico e il riciclaggio - costituisce un valido aiuto alle possibili soluzioni e alle risorse – e utilizzare diversi materiali nella vita quotidiana che nelle attività lavorative.

Il concetto di sviluppo sostenibile è stato affrontato nella Confederazione delle Nazioni Unite su “Ambiente e Sviluppo” (UNCED) che è stato formulato a Rio de Janeiro nel 1992 dove sono stati analizzati i problemi dell’ambiente per la prima volta. I risultati non sono stati all’altezza delle aspettative a causa degli interessi.

La conferenza di Rio di Janeiro ha sviluppato le ratificato la Carta di Rio che fissa i principi dello sviluppo sostenibile; Agenda 21 - interventi nelle zone in cui l’ambiente è fortemente minacciato http://ww3.provincia.ancona.it/agenda21/ - ; dichiarazione sulle foreste che regoli il taglio del legname, anche se questo può portare notevoli contrasti di vedute tra i diversi paesi; Convenzione sulla biodiversità: ridurre la pericolosità dell’estinzione di alcune specie della flora e della fauna; Convenzioni sui mutamenti climatici: risoluzione dell’effetto serra. Anche nella Conferenza Rio, del Cairo, di Pechino si è parlato di sviluppo sostenibile però al femminile attraverso un piena emancipazione della donna che solo nel 1995 con la Conferenza di Kyoto ha trovato un postulato ben preciso sulle pari opportunità.

Nella conferenza di Pechino si è affrontato il problema annoso delle donne. Esse rappresentano metà della popolazione umana, e costituiscono circa il 70% del totale mondiale dei poveri e due terzi degli analfabeti.

Con la Conferenza di Pechino si sono evidenziano 12 aree critiche nel mondo: la condizione delle donne, povertà, salute, istruzione, violenza, conseguenza varie dei conflitti armati, mancanza di promozione della donna, immagine femminile dei mas-media, donne e ambiente, condizione delle bambine, adolescenza.

La Conferenza di Kyoto, invece, pone la questione sull’effetto serra; si è lanciato “all’allarme chimico”. Questo è stato fatto da IPCC (Commisione Intergovernativa sui Cambiamenti Climatici), un ente creato dall’organizzazione Mondiale di Meteorologia (WMO) e dall’Agenzia di Protezione dell’ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), se le emissioni di:anidride carbonica, metano,protossido di azoto, continueranno al ritmo attuale e accompagnate per giunta dalla grave e diffusione deforestazione in corso in vaste aree geografiche, entro il 2050.Il problema principale è che la terra potrebbe subire un aumento del 1,5 e 3,5 gradi centigradi.

Nella Conferenza di Kyoto hanno espresso posizione diverse gli USA, il Giappone, ma soprattutto l’Unione Europea che chiede di ridurre le emissioni derivanti dal petrolio. A questo si oppongono soli i paesi arabi, potenze emergenti come il Brasile e L’India che affermano il prodotto in passato dal Mondo industrializzato.

Intanto l’Unione Europea ha già raggiunto un accordo in sede comunitaria – pronta a ridurre le emissioni del 15% - rispetto ai livelli del 1990 entro il 2007, grazie a un equilibrio fra gli Stati che inquinato di più come Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e tra quelli che producono “gas-serra “ come Grecia, Portogallo.

L’Ue ha raggiunto un accordo in sede comunitaria con tutti i paesi presenti per la riduzione delle emissioni di sostanze tossiche del 15% rispetto ai livelli del 1990 entro 2007 – hanno deciso di abbattere la soglia del 25%: la Germania, Paesi Bassi, Regno Unito - ; eppoi quelli che producono gas-serra: Grecia e Portogallo. IV Conferenza sul clima a Bueno Aires istituita nel 1998 vuole accelerare il protocollo di kyoto sulla riduzione delle sostanze e l’emissione di gas serra. A questa conferenza si sono contrapposte: USA responsabile dell’emissione delle sostanze nocive del 25% e i rappresentanti dell’Ue che volevano fissare delle regole prima di passare all’azione. Il protocollo di Kyoto è un’azione severa sulle responsabilità dell’ambiente.

06/03/2006





        
  



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