Nello scorcio finale dell’anno passato denunciavo in Consiglio Comunale e sulla stampa locale, che il Comune di Folignano era, di fatto, in dissesto economico e finanziario.

Questo perchè alle spese, nel bilancio, era stata data copertura finanziaria fittizia. In quel caso l’assessore Vannozzi mi definiva, sulla stampa locale, “cassandra”. Quando, però, agli impegni doveva farsi fronte con la cassa, la quale si compone di soldi veri, si è dovuto correre ai ripari.

Prima con l’aumento del 40% della tassa sui rifiuti, poi con l’aumento del 15% dell’ICI, poi con l’aumento del 50% dei servizi a domanda individuale, ossia, Trasporto scolastico, mensa scolastica, assistenza domiciliare ai portatori di handicap, infine come se questo fosse poco la bastonata finale; Raddoppio! Aumento del 100% dell’addizionale comunale IRPEF, quest’ultima una operazione di oltre 300.000 euro all’anno, più i 300.000 che già prelevavano, e parliamo solo di addizionale IRPEF.

Queste operazioni da sole commentano la politica sconsiderata e spendacciona, improvvisata e spesso fatta di interventi inutili, ma molto costosi, di 8 anni di amministrazione del Sindaco Allevi. Basti citare la strada “Cecabiocche” utile solo ad alcune famiglie, collettori fognari che non hanno risolto i problemi, la megapalafitta dove sorgeranno gli uffici per il Sindaco e gli Assessori, la struttura, semi interrata di Case di Coccia, quando esisteva, in una migliore posizione, la ex scuola che hanno messo in vendita. Questo gruppo di centro sinistra ha cercato di limitare i danni per i cittadini proponendo, prima detrazioni maggiori sull’ICI per la prima casa, poi proponendo l’esenzione dell’addizionale IRPEF per redditi fino ad € 10.000.

La proposta voleva preservare dalla bastonata fiscale, i lavoratori precari, alcune categorie di pensionati, lavoratori in cassa integrazione. Nulla da fare; la risposta è stata che: poi non sarebbero tornati i conti; con l’aggravante che un consigliere di maggioranza ha motivato il diniego sostenendo che è giusto che paghino anche coloro i quali guadagnano poco, altrimenti ci si accanisce sempre nei confronti di coloro che vantano alti redditi. Questa affermazione mi ha lasciato allibito, non solo perchè non mi trovaa d’accordo, ma perchè sostiene principi opposti dal dettato costituzionale, il quale di contro, sancisce il principio della progressione del prelievo fiscale.

La gravità di tali considerazioni consiste nel fatto che chi le annuncia e chi le condivide, pur essendo membro di un organo che discende dalla carta costituzionale, o non conosce tali principi o non vuole rispettarli. Il dato politico che emerge dalla questione in discussione, consiste nel fatto che l’attuale maggioranza del Sindaco Allevi, pur essendo semplice maggioranza istituzionale e non numerica nè politica, ha deciso prepotentemente, di finanziare la sua azione politico amministrativa con un universale consistente prelievo fiscale, senza alcuna esclusione per le fasce sociali più deboli.

*Consigliere Comunale