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Nell'ambito di"Tipicità" convegno della Provincia sulle cucine tradizionali

Ascoli Piceno | Agli eventi programmati da ogni singola realtà territoriale, si affiancano precisi filoni: si va dalla"Cucina del tartufo" a quella "delle Fate", da quella delle"Erbe spontanee" a quella dei"Briganti".

Sarà presentato lunedì 12 marzo alle ore 16 presso il “Teatro dei Sapori”, all’interno del festival dei prodotti tipici delle Marche “Tipicità” di Fermo, il logo del “Circuito delle cucine tipiche del Piceno”, iniziativa promossa dall’Assessorato al Turismo e all’Agricoltura della Provincia di Ascoli Piceno con l’obiettivo di valorizzare le tradizioni gastronomiche autentiche del territorio attraverso la riscoperta di antichi piatti e l’utilizzo di materie prime di qualità provenienti da coltivazioni e allevamenti locali.

Agli eventi programmati da ogni singola realtà territoriale, si affiancano i circuiti composti da ristoranti che, aderendo ad un disciplinare, si impegnano a inserire nel menu i piatti della tradizione locale secondo precisi filoni: si va dalla “Cucina del tartufo” a quella “delle Fate”, da quella delle “Erbe spontanee” a quella dei “Briganti”.

L’occasione per presentare il logo è un convegno promosso dalla Provincia sul tema “Le cucine tradizionali del Piceno. I circuiti locali” che si terrà appunto nello spazio del Teatro dei Sapori, contestualmente a una degustazione di piatti delle cucine tipiche inserite nel circuito. Al convegno prenderanno parte Nicoletta Pennati, giornalista di “Io Donna”, Pierpaolo Rastelli, giornalista di “Cucina Naturale” e autore dell’unica guida ai vini biologici d’Italia, Alberto Mandozzi, coordinatore della Cucina del Tartufo, Stefano Greco, giornalista, coordinatore della Cucina dei Briganti e della Cucina dello Spirito, Valeria Meco, coordinatrice della Cucina delle Fate, e Noris Rocchi, coordinatore della Cucina delle Erbe Spontanee, Avelio Marini, Assessore al Turismo e all’Agricoltura della Provincia di Ascoli Piceno.

SCHEDA DELLE “CUCINE”
La Cucina del tartufo
Il Piceno è uno dei territori italiani più vocati al tartufo, la cui straordinaria raccolta è legata alla ricerca spontanea e all’ampia superficie coltivata con piante micorizzate. Il tartufo bianco pregiato è diffuso nelle aree di Amandola e Montefortino, mentre il nero pregiato è presente in grandi quantità nella zona di Roccafluvione e in una vasta area dei Sibillini. Spetta all’Atam , Associazione Tartufai Monti Sibillini il merito di aver promosso il tartufo come risorsa del territorio, creando un’identità ben precisa del Piceno come terra di tartufi. Due sono le manifestazioni principali dedicate al prezioso fungo ipogeo: “Diamanti a tavola” in programma ad Amandola il primo week end di novembre, dedicata al bianco pregiato, “Il Festival del Tartufo Vero dei Sibillini” che si tiene il primo week end di febbraio, dove è protagonista il nero pregiato.

La Cucina delle Fate
Il progetto prende spunto dalle numerose leggende che si intrecciano e che hanno reso mitici i Monti Sibillini. I luoghi più noti di questa catena sono indissolubilmente legati alla Sibilla, la cui misteriosa figura ha richiamato per secoli curiosi viaggiatori e scrittori, così come alla figura di Pilato che ha dato il nome all’unico lago di origine glaciale degli Appennini. Leggende che inevitabilmente si riflettono anche sulla tavola che spesso diventa lo specchio della tradizione. A Pretare, deliziosa frazione di Arquata del Tronto, al cospetto della maestosa mole del Monte Vettore, da circa cinquant’anni si celebra la Discesa delle Fate, una rievocazione in costume alla quale da è stata affiancata un’iniziativa di carattere enogastronomico, La Cucina delle Fate, che mira a riscoprire e a promuovere la “cucina povera” montanara, valorizzando un aspetto importante della tradizione, rimasto finora sostanzialmente sconosciuto.

La Cucina delle erbe spontanee

Il progetto nasce da un’idea di due associazioni, “Alvaro Valentini” e “Amici della Scentella” e da una ricerca condotta sulle erbe trovate, una tradizione popolare che si tramanda da secoli, ma che rischia di scomparire senza una specifica iniziativa di conoscenza e diffusione della stessa. Il progetto si snoda in alcuni punti essenziali: la riscoperta e la conoscenza delle erbe selvatiche, la valorizzazione di questa risorsa naturale, l’approfondimento delle peculiarità gastronomiche delle erbe e la creazione di un circuito di ristoranti che prevedano nel menù piatti con le erbe selvatiche.
Oltre alla riscoperta delle erbe il progetto si pone l’obiettivo, attraverso questa peculiare e naturale risorsa, di valorizzare il territorio, di rafforzare l’offerta turistica intercettando quel movimento sempre più numeroso di turisti alla ricerca di un turismo naturale, sostenibile e rispettoso dell’ambiente circostante. Le iniziative si svolgono tutto l’anno nei seguenti Comuni:
Monte San Pietrangeli (0734.969125), marzo – maggio, Smerillo (tel. 0734.79124), giugno – luglio Montefiore dell’Aso (tel. 0734.939019), settembre – ottobre, Petritoli (tel. 0734.658141), dicembre.

La Cucina dello Spirito
Il progetto si propone l’obiettivo di realizzare un’iniziativa di valorizzazione della tradizione enogastronomia e della produzione di tipicità del territorio. Il progetto è inserito nel quadro delle celebrazioni di San Giacomo della Marca che ebbe i natali a Monteprandone. Muovendo dalla figura del Santo, l’Associazione I Sapori del Piceno ha realizzato una rassegna che ruoti intorno alla millenaria tradizione culinaria dei monasteri. Molti fattori inducono ad affermare che l’arte della preparazione e della manipolazione dei cibi abbia conosciuto un forte impulso nei monasteri medievali. Una cucina quella dei monasteri basata anche sul sapiente uso di prodotti naturali e dunque sulle caratteristiche di semplicità e genuinità della cucina, elementi peculiari di una sorta di filo rosso che lega nei secoli la filosofia culinaria dei luoghi religiosi, rimasta tale ancora oggi, sia pure in un numero ristrettissimo di conventi, dove qualche suora si diletta ancora in preparazioni gastronomiche, soprattutto dolci.

Il progetto “La cucina dello spirito” si pone dunque l’obiettivo di riportare alla ribalta ricette semplici e naturali, basate sulla stagionalità della materia prima, in un’epoca in cui la necessità di riportare sulle nostre tavole cibi genuini, di provenienza certa, con una tracciabilità ben definita, è sempre più sentita dalla stragrande maggioranza degli individui.
La rassegna si svolge nel mese di luglio a Monteprandone e Monsampolo del Tronto (tel. 0735.62545)

La Cucina dei Briganti
Il brigantaggio è un fenomeno che interessò numerose regioni italiane a partire dal sec. XVI. Nella fascia montana ascolana conobbe la sua massima diffusione verso la metà dell’ottocento in concomitanza con i moti rivoluzionari che portarono alla nascita del Regno d’Italia. Ad essere interessata dal fenomeno fu soprattutto una vasta zona del territorio comunale di Acquasanta Terme confinante con l’Abruzzo. Alcune frazioni situate nella fascia più meridionale dell’acquasantano hanno conservato un forte legame con l’Abruzzo, in particolare le frazioni situate nel comprensorio del Montecalvo, dove la tradizione gastronomica presenta numerose contaminazioni con quella teramana. Il progetto “La Cucina dei Briganti” si pone l’obiettivo di valorizzare antiche ricette di questa tradizione “comune” attraverso la costituzione di un circuito da attuare nel Comune di Acquasanta Terme, che coinvolge le località di Fleno, Castel di Luco, Paggese, Rocca Montecalvo e San Martino ed è promosso dal Comune di Acquasanta in collaborazione con la Pro Loco.
(tel. 0736.801291)

08/03/2007





        
  



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