La Processione del Cristo Morto
| MONTEPRANDONE - un forte momento religioso vissuto e sentito da tutta la popolazione.
Il Venerdì Santo monteprandonese vanta una tradizione ultracentenaria. La nota e solenne processione del "Cristo Morto" organizzata dalla Parrocchia"S.Niccolò" di Monteprandone , ogni anno, nella fattispecie, il prossimo 18 aprile, la sera del Venerdì Santo alle ore 21,00, uscendo dalla chiesa parrocchiale, sfila per le vie dell'incasato medioevale. Il corteo processionale consta delle seguenti parti importanti: la Croce e i simboli della passione, le sette parole dette da Gesù, presenti stendardi completamente rinnovati, le vergini vestite di bianco, le pie donne con i loro lamenti, le ragazze con le sette spade, la banda musicale,le autorità religiose e civili, la statua di San Giovanni, la bellissima e preziosa statua della Madonna Addolorata.
A coordinare il tutto è il Parroco, Don Francesco Ciabattoni, coadiuvato dal comitato dei deputati del "Cristo del Morto".
Una menzione particolare va all'artistica e bellissima bara in legno con uniche dorature. Fu realizzata dall'artista Sante Morelli nel 1846, che tenne conto delle strette rue del centro storico di Monteprandone. A voler essere precisi fu la Confraternita della Pietà e della Morte che nel 1845 decise di avere nella processione del Venerdì Santo una bara bella e preziosa. L'artista Emidio Paci realizzò in legno la stupenda statua del Cristo Morto, l'anno successivo, nel 1846, fu la volta di Sante Morelli che curò la costruzione dell'artistica bara. Nel 1851 si commissionò a Tito Boccachiodi l' indoratura della bara e nel 1855 con il velluto, le stoffe, le frange d'oro e d'argento,i cuscini e i fiocchi, si completò l'ornamento. La spesa fu considerevole. Ben 200 scudi romani. La bara, lungo il percorso processionale, viene , ancora oggi, portata a spalla da squadre di quattro portatori vestiti di nero, che si alternano lungo il tragitto. Così vuole la tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Nel 1859 uscì per la prima volta la bara uscì in processione incantando coloro che la videro maestosa, splendente, misteriosa, imponente e mistica.
L'intero paese è coinvolto in questa manifestazione storico- religiosa. Le vie principali del centro storico e quelle secondarie sono sovraffollate da numerosissimi fedeli che giungono dai paesi limitrofi. Sono oltre trecento le persone del paese che vestono i ruoli e i personaggi storici che compongono l'intera processione.
Altro appuntamento da segnalare è la rievocazione della Passione che si svolge a Centobuchi nel piazzale antistante alla Parrocchia "Regina Pacis"che ne cura l'organizzazione. Oltre cento giovani figuranti interpretano i personaggi storici di questo evento così significativo.
Anche la parrocchia "Sacro cuore" di Centobuchi organizza la via Crucis per le vie cittadine.
A coordinare il tutto è il Parroco, Don Francesco Ciabattoni, coadiuvato dal comitato dei deputati del "Cristo del Morto".
Una menzione particolare va all'artistica e bellissima bara in legno con uniche dorature. Fu realizzata dall'artista Sante Morelli nel 1846, che tenne conto delle strette rue del centro storico di Monteprandone. A voler essere precisi fu la Confraternita della Pietà e della Morte che nel 1845 decise di avere nella processione del Venerdì Santo una bara bella e preziosa. L'artista Emidio Paci realizzò in legno la stupenda statua del Cristo Morto, l'anno successivo, nel 1846, fu la volta di Sante Morelli che curò la costruzione dell'artistica bara. Nel 1851 si commissionò a Tito Boccachiodi l' indoratura della bara e nel 1855 con il velluto, le stoffe, le frange d'oro e d'argento,i cuscini e i fiocchi, si completò l'ornamento. La spesa fu considerevole. Ben 200 scudi romani. La bara, lungo il percorso processionale, viene , ancora oggi, portata a spalla da squadre di quattro portatori vestiti di nero, che si alternano lungo il tragitto. Così vuole la tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Nel 1859 uscì per la prima volta la bara uscì in processione incantando coloro che la videro maestosa, splendente, misteriosa, imponente e mistica.
L'intero paese è coinvolto in questa manifestazione storico- religiosa. Le vie principali del centro storico e quelle secondarie sono sovraffollate da numerosissimi fedeli che giungono dai paesi limitrofi. Sono oltre trecento le persone del paese che vestono i ruoli e i personaggi storici che compongono l'intera processione.
Altro appuntamento da segnalare è la rievocazione della Passione che si svolge a Centobuchi nel piazzale antistante alla Parrocchia "Regina Pacis"che ne cura l'organizzazione. Oltre cento giovani figuranti interpretano i personaggi storici di questo evento così significativo.
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08/04/2003
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