La Fiera di Porto San Giorgio ha visto finora centinaia di persone avvicendasi tra le numerosissime bancarelle che hanno riempito il centro sangiorgese. Alle 14.30, già le vie erano stracolme di gente intente a comprare di tutto e di più. La Fiera, per questa edizione, ha registrato diverse polemiche in merito al suo svolgimento, alla data scelta, ecc.

"Il giorno di svolgimento della Fiera di San Giorgio - ha detto, tra l'altro il dirigente comunale del settore, dott. Raffaele Cecati - è stabilito in base al vigente regolamento che la disciplina, approvato dal Consiglio Comunale, con il parere favorevole delle associazioni di categoria in data 4 dicembre 2001. L'articolo 3 del regolamento è esplicito sull'argomento e contempla proprio il caso che domenica precedente il 23 aprile, giorno del Santo patrono, capiti di Pasqua. In questa evenienza la Fiera si svolge il giorno della Domenica delle Palme, quest'anno il 13 aprile ed il tradizionale mercato pasquale si effettua la domencia precedente, quest'anno il 6 aprile.
La Fiera di San Giorgio, è inoltre inserita nel calendario ufficiale della regione Marche e tutti i commercianti partecipanti sono stati avvisati con lettera raccomandata".

Ma non tutti sono d'accordo con quanto affermato dal Comune di Porto San Giorgio. Tra le voci che si sono levate contro le decisioni comunali vi è quella del movimento civico "Forza Porto San Giorgio.
"Le festività patronali fino a qualche anno fa rappresentavano un momento focale della primavera sangiorgese, sia da un punto di vista promozionale che commerciale - hanno detto i rappresentanti del movimento politico- Quest'anno, invece, abbiamo assistito ad un depauperamento delle tradizioni che inevitabilmente finiranno per creare danni a tutto il sistema economico. La scelta dell'amministrazione di effettuare la Fiera di San Giorgio il giorno 13 appare inadeguata e inopportuna, anche se presa sulla scorta del regolamento comunale . Negli anni passati le domeniche precedenti la Pasqua erano già giornate di mercato ed erano considerate nel comprensorio un momento focale per lo shopping pre-pasquale. Cancellare la domenica delle Palme dal calendario degli ambulanti significa togliere al commercio sangiorgese una giornata importante per un settore già di per se martoriato dal calo dei consumi. Dal nostro punto di osservazione la Fiera di San Giorgio poteva benissimo essere effettuata il 25 aprile o addirittura il 27, discutendo il problema insieme alle categorie.

Le festività ravvicinate daranno vita ad un lungo ponte che sicuramente porterà un aumento dei turisti: Pasqua è o non è considerato un banco di prova per le vacanze estive? Allungare la striscia delle festività patronali non avrebbe potuto significare più opportunità e una maggiore visibilità? Domande che giriamo all'assessore competente che a nostro parere si preoccupa più dei turisti dell'Est che ancora non si sono visti, che di quelli più vicini. Inoltre ci piacerebbe tanto sapere come mai quest'anno la promozione della Festa di San Giorgio è stata pressoché assente (due striscioni ci sembrano ben poco rispetto al passato) e soprattutto che fine hanno fatto i contributi versati dagli ambulanti.
Eppure visto il bilancio in salute e l'ossigeno derivato dalla vendita degli immobili pubblici credevamo che l'amministrazione Amici potesse garantire ai sangiorgesi un futuro prospero di sviluppo!"