L’ultima ondata di maltempo ha causato danni alle infrastrutture del territorio e l’amministrazione provinciale convoca la stampa per fare il punto della situazione. “La corrente del fiume ha eroso le sponde del fiume Tronto – dice il vice presidente della provincia Emidio Mandozzi – il ponte di Pagliare è chiuso alla viabilità”.

 

Sono molte le situazioni allarmanti nel territorio provinciale, inoltre se si considerano anche le precedenti ondate di maltempo che si sono rovesciate sul territorio il quadro della situazione si fa ancora più allarmante.

 

L’innalzarsi della temperatura e il progressivo scongelamento delle nevi insieme all’incessante pioggia, hanno contribuito ad innalzare il livello del fiume che in alcuni casi ha scavalcato le barriere di sicurezza.

 

Sono state chiuse la strada provinciale n°183 Faveto Ponte Rotondo, la strada provinciale n°80 Scalelle, la strada provinciale n°89 Valfluvione al Km 17+000, la strada provinciale n°239 Fermana-Faleriense, la strada provinciale n°187 Villa Pera –Ponte Aso, la strada provinciale n°104 Ponte Maglio-Ponte Ortezzano e la strada provinciale n°185 Sponda Destra Aso.

 

“In totale abbiamo chiuso 7 strade – dice l’assessore al bilancio Renzo Offidani – altrimenti non si poteva fare. La chiusura non attesta la gravità della situazione, sono centinaia le strade interessate da smottamenti e frane”.

 

In questa fase si sta fronteggiando l’emergenza cercando di limitare l’isolamento di alcuni paesi montani e l’amministrazione provinciale aspetta dal governo le risorse economiche per intervenire.

 

 “Non abbiamo i soldi per fronteggiare l’emergenza dato che stiamo attuando il programma infrastrutturale e quindi abbiamo aperto i cantieri - afferma Offidani – come nel caso del ponte sul Tesino”.

 

L’ingegnere Babini avverte che i comuni hanno comunicato i danni provocati dal mal tempo ma non hanno fatto le stime. L’assessore Baiocco ringrazia i tecnici dell’amministrazione provinciale per l’impegno e il lavoro svolto per tutta la notte.

 

“Si sono susseguiti in questi mesi violente bufere e nostro malgrado abbiamo sperimentato il sistema della protezione civile – dice l’assessore Baiocco – la sala operativa di Ascoli Piceno e presidiata 24 ore su 24 finché non usciamo dall’emergenza”.

 

Sempre l’assessore afferma che in questi casi è prioritario salvaguardare prima le persone e successivamente stimare i danni alle infrastrutture del territorio.

 

Per quanto concerne i fiumi l’Aso è uscito dall’imbrigliamento ed è tornato a scorrere sopra vecchi lembi di terra, gli argini da poco riassettati ma non ancora consolidati perché in terra battuta, non hanno retto alla furia della corrente del fiume.

 

Conseguente alla conferenza stampa c’è stata la riunione di giunta con la quale è stata deliberato dagli assessori la richiesta di calamità naturale. Il documento sarà inviato al Governo centrale e intanto il Piceno aspetta i finanziamenti per i danni causati dal maltempo.

 

Presenti alla conferenza stampa l’assessore all’ambiente Massimo Marcaccio, al lavoro Emidio Mandozzi, al bilancio Renzo Offidani, all’informatizzazione e genio civile Luigino Baiocco, all’urbanistica Antonio Canzian e i rispettivi dirigenti.